Dal 28 dicembre 2023 al 5 gennaio 2024 Aiga Genova ha partecipato all’iniziativa “Natale in carcere” organizzata su tutto il territorio nazionale dal Partito Radicale e dall’Associazione Italiana Giovani Avvocati (Aiga) con le sezioni locali e il proprio Osservatorio Nazionale Carceri (Onac).
L’obiettivo perseguito con l’attività ispettiva congiunta è stato quello di verificare le condizioni delle strutture carcerarie italiane e di portare all’attenzione dell’opinione pubblica la necessità di operare una profonda revisione dell’Ordinamento Penitenziario per garantire ai detenuti concrete possibilità di rieducazione e reinserimento sociale.
Alla delegazione di giovani avvocati genovesi hanno partecipato Federico Farina, coordinatore Onac Liguria, Piero Casciaro, referente Onac Genova, Leda Rita Corrado, presidente Aiga Genova, Stefano Silvestri, segretario Aiga Genova, insieme all’illustratrice Sara Casciaro.
Il Partito Radicale è stato rappresentato da Stefano Petrella, Angelo Chiavarini, Luca Robustelli e Deborah Cianfanelli.
Sono state visitate le carceri di competenza territoriale genovese (Marassi, Pontedecimo e Chiavari) e il reparto detenuti dell’Ospedale Policlinico San Martino, verificando i punti di forza e di debolezza di ciascuno.
Il dialogo con le direttrici Tullia Ardito (Marassi), Paola Penco (Pontedecimo) e Darlene Perna (Chiavari) ha permesso di conoscere quali progetti concreti siano già stati realizzati in passato e di comprendere quali sarebbe opportuno organizzare in futuro.
I colloqui con i singoli detenuti sono stati fondamentali per capire la loro reale situazione carceraria.
Marassi è la realtà con le criticità più rilevanti a causa del cronico sovraffollamento che la caratterizza. A breve sarà operativo il Polo Universitario, già presente a Pontedecimo, mentre saranno recuperati ulteriori spazi detentivi grazie alla ristrutturazione del centro clinico.
A Pontedecimo le problematiche più gravi rimangono quelle relative all’assistenza sanitaria, il personale medico non essendo presente h24 e nel finesettimana, alle carenze di educatori e psicologi e alle condizioni delle coperture dei fabbricati, oramai tanto compromesse da causare infiltrazioni. I punti di forza sono gli ottimi rapporti tra la posizione detenuta e gli agenti della polizia penitenziaria, disponibili all’ascolto e al dialogo, e i numerosi progetti lavorativi già attivi all’interno della struttura, come il laboratorio di stampa e legatoria che nel 2023 ha confezionato il “Libro Bianco sulle Carceri” di Aiga.
Chiavari presenta un’ottima socialità tra i detenuti, ma le sue ridotte dimensioni impediscono di svolgere attività lavorative al suo interno.
Piero Casciaro, referente Onac Genova, dichiara: «Questa esperienza intensa e a tratti toccante ha rappresentato per ciascuno di noi una opportunità di consapevolezza personale prima che un’occasione di crescita professionale. Aiga Genova e Onac insistono e insisteranno sempre affinché vengano promosse sempre più iniziative che vedano coinvolte le scuole in visita alle carceri, in modo che i ragazzi possano capire che al di là delle sbarre non ci sono alieni o persone “strane”, ma donne e uomini che stanno affrontando il percorso più difficile della loro vita, quello rieducativo e di reinserimento sociale. Queste giornate ci hanno consentito di avviare un percorso di lavoro con le Autorità preposte finalizzato al miglioramento delle condizioni dei detenuti. Ricordiamoci sempre che il carcere e il detenuto non sono problemi che devono rimanere lontani dalla cosiddetta “popolazione civile”. Ogni singolo reinserimento positivo in società di un ex detenuto dev’essere visto come un fiore all’occhiello per il Paese: se fosse realizzato, significherebbe che il sistema funziona e solo così si arriverebbe a una prevenzione dei reati. Non con l’aggravio delle pene, non con l’aumento delle fattispecie incriminatrici, né con il giustizialismo facile».
Stefano Silvestri, segretario Aiga Genova, sottolinea che «dall’approccio diretto con la realtà penitenziaria emerge con prepotenza, ancora una volta, la fondamentale importanza dell’Avvocatura nel concreto declinarsi della funzione rieducativa della pena, prevista dalla Costituzione. L’avvocato è spesso, per non dire sempre, il primo riferimento per il detenuto, specie se non condannato in via definitiva e finisce per acquisire un delicato ruolo di sentinella, in cui la tutela dei diritti si affianca alla collaborazione con le Istituzioni per migliorare le condizioni dei soggetti privati della libertà personale e degli affetti più cari, mirando a quel reinserimento sociale che è ad un tempo un successo del singolo e della collettività».
Osserva l’avvocato Leda Rita Corrado, presidente Aiga Genova: «Tutti concordiamo nel sostenere che oltre le sbarre deve essere garantito il rispetto della dignità umana. Ma cosa vuol dire in concreto? A Marassi non sono installate lavatrici per consentire il lavaggio della biancheria personale e mancano spazi nelle sale d’attesa e di colloquio idonei a tutelare i diritti dei figli minorenni delle persone detenute. Pontedecimo è un fortino isolato dalla città e irraggiungibile con i mezzi pubblici. Per la rieducazione e il reinserimento sociale è invece condizione imprescindibile il collegamento biunivoco con la comunità genovese. Alla popolazione che vive nelle strutture penitenziarie – o che vi ruota attorno – devono essere garantiti servizi pubblici, siano essi trasporti oppure assistenza medica, con i medesimi standard disponibili per tutti gli altri cittadini. Avvicinare la città alle carceri anche con il lavoro esterno è una strategia win-win. Vincono il detenuto, che ha l’occasione di mantenere se stesso e la propria famiglia, e l’imprenditore, che sostiene un minor costo del lavoro grazie a sgravi contributivi e fiscali. Vince la società grazie a una minore recidiva».
Federico Farina, coordinatore Onac Liguria, osserva: «L’impegno di Aiga e dell’Onac è ormai costante nel rilevare le criticità sia delle carceri visitate sia dell’ordinamento penitenziario. L’obiettivo di migliorare il sistema carcerario è sicuramente impegnativo ma dev’essere perseguito con costanza al fine di poter garantire una pena volta alla rieducazione del condannato e che non sia unicamente afflittiva. Per la Liguria, oltre le carceri genovesi, abbiamo visitato anche le Case Circondariali di Sanremo e Imperia. In ogni visita abbiamo potuto comprendere come debbano essere investite più risorse per garantire progetti lavorativi per i detenuti e per limitare il sovraffollamento. La possibilità di garantire una crescita lavorativa potrà permettere al detenuto di avere quelle risorse per allontanarsi dalla delinquenza una volta uscito dal circuito carcerario. Questa esperienza ci ha anche aiutato a comprendere concretamente come l’assenza di un carcere nella Provincia di Savona aumenti le criticità nelle carceri vicine, dal punto di vista sia del sovraffollamento sia dell’impegno della Polizia Penitenziaria. Sono certo che con impegno si potrà avanzare proposte concrete, così come già avanzate dopo la stesura del Libro Bianco sulle Carceri, presentato e rilegato presso la Casa Circondariale di Pontedecimo».
La disegnatrice Sara Casciaro, “estranea” al mondo del diritto, ha fatto il suo esordio in carcere rimanendone così colpita da volerne lasciare una traccia illustrata.