Cresce il numero dei lupi in Italia e anche in Liguria, e la convivenza tra uomini e questi animali, nelle zone appenniniche in cui si cerca di contrastare l’abbandono delle pratiche agricole e pastorali e lo spopolamento, presenta problemi da risolvere. È quanto risulta dalla conferenza stampa tenuta oggi in Regione con intervento dell’assessore all’Agricoltura e alla Caccia Alessandro Piana e del deputato e membro della Commissione Agricoltura alla Camera Francesco Bruzzone in cui è stato presentato il report di Federcaccia “Predazione del lupo sui cani”. Hanno illustrato il report la responsabile Coordinamento nazionale Cacciatrici Fidc Isabella Villa e il presidente di Federcaccia Liguria Andrea Campanile.
«L’incremento della popolazione dei lupi in Italia con 3300/3600 esemplari, dati Ispra, e il cambiamento delle abitudini, dalla maggiore confidenza con l’uomo al fenomeno dell’ibridazione e della diffusione di patogeni con i cani – ha detto l’assessore Piana – ha portato a un altro rischio concreto: che i cani vengano percepiti anche come prede. Per questo il Coordinamento Cacciatrici Federcaccia col supporto di Federcaccia nazionale, in collaborazione con l’Ufficio Studi e Ricerche della Federazione, ha raccolto un vero e proprio report che registra episodi comprovati di attacchi e predazioni dei cani da parte del lupo in Italia. Nel report, che è stato chiuso il 31 agosto 2023, sono state registrate circa 400 predazioni. Numeri altissimi che come Regione e anche come Paese non possiamo assolutamente permetterci. Ringrazio Federcaccia per il lavoro svolto a livello capillare, che dà un grande ventaglio di informazioni».
«La fotografia generale che dà lo studio di Federcaccia – ha aggiunto Piana – dimostra che la maggior parte delle predazioni avviene alla mattina, per un 60,7% e per il 18% di notte, per lo più da parte di un branco (49,4%) e, nel 25,8% dei casi da parte di un individuo isolato. Per il 52,8% le predazioni si verificano in aree boscate, per il 24,7% in case isolate e per il 15,7% in contesti agricoli. La stragrande maggioranza dei cani attaccati (69,7%) arriva al decesso. Il danno economico in genere si attesta tra i 1000 e i 5000 euro, mentre per il 17,8% dei casi la perdita va dai 5000 ai 10000 euro . Gli stessi monitoraggi regionali mostrano il progressivo avvicinamento di esemplari nelle aree antropizzate, anche sulla base delle segnalazioni che pervengono dai cittadini, dai Comuni e dalle associazioni. Come hanno segnalato Villa e Campanile per Federcaccia, nelle ultime settimane di novembre e dicembre ci sono stati in Liguria 7 episodi di predazioni acclarate di cani, poi molti non vengono denunciati (secondo il report la predazione è denunciata formalmente per un 53,9% sul totale degli avvenimenti) o è difficile risalirvi. La Regione Liguria sta rafforzando da mesi le azioni di comunicazione ed educazione a comportamenti che evitino la confidenza di esemplari con l’uomo e il monitoraggio con fototrappole. A questi si sono aggiunti gli interventi di dissuasione in particolari casi di esemplari confidenti e l’implementazione del fondo per il risarcimento dei danni al bestiame».
Piana ha precisato che non si intende dare il via alla caccia al lupo ma che vanno prese nell’immediato misure di contrasto perché la situazione non degeneri.
Lo scorso dicembre l’Ente Parco del Beigua aveva pubblicato i risultati di un’indagine durata 12 anni sulla diffusione dei lupi all’interno dei confini del parco regionale: i ricercatori, sulla base di 5.324 osservazioni geoferenziate, stimano che i lupi siano passati da 3 territori occupati nell’area protetta negli anni 2012-2013, a 13-15 al luglio 2023. In particolare nel settore di Sassello, Urbe e Stella risulterebbero insediati almeno cinque branchi di lupo, mentre il settore di Piana Crixia viene frequentato da almeno un branco.