Come ormai è tradizione Liguria Business Journal fa un quadro complessivo dell’annata in Borsa delle quotate liguri. Ecco come sono andate. I grafici sono aggiornati al 29 dicembre alle ore 16.15.
Algowatt -45,37%
Un anno molto complesso per l’azienda genovese specializzata nello sviluppo di soluzioni di gestione dell’energia, che ha visto accentuarsi lo stato di tensione finanziaria quale conseguenza diretta della decisione assunta da un creditore finanziario di sospendere temporaneamente la linea di anticipazione delle fatture attive della società. Per questo l’azienda ha chiesto la cassa integrazione per il personale. Il titolo ha raggiunto il minimo annuale l’1 dicembre (0,2525 euro ad azione), mentre il massimo era stato toccato il 25 aprile (0,718 euro)
Bper Banca +56,79%
Un 2023 positivo per la banca commerciale che ha assorbito Carige. L’andamento dell’anno è andato a strappi, conseguenza delle scelte sui tassi a livello mondiale, con l’ultimo mese che ha visto il titolo in calo del 9,22%. Nel corso dell’anno Bper ha visto confermare i rating da Dbrs Morningstar e alzare quelli di Fitch. In ascesa anche i rating di sostenibilità. Minimo annuale il 2 gennaio (1,921 euro), massimo il 14 novembre (3,659 euro)
Centrale del Latte d’Italia +6,21%
L’ultimo trimestre è stato determinante per chiudere l’anno in positivo. Il grande gruppo che produce latte e suoi derivati in sette stabilimenti in Italia (tra cui il Centro Latte Rapallo con il marchio Latte Tigullio) ha migliorato la sua performance di parecchio a settembre dopo aver comunicato conti positivi. Nel primo semestre 2023 aveva chiuso con un utile netto pari a 3,6 milioni di euro, contro i 2,3 milioni di euro dell’anno precedente e un fatturato di 169,8 milioni di euro, con un incremento del 17,1%. Il minimo annuale del titolo è stato toccato il 19 maggio (2,44 euro), il massimo il 15 novembre (3,38 euro).
Circle +85,29%
Bell’exploit di Circle quest’anno, con il titolo dell’azienda specializzata nella fornitura di servizi di consulenza e di soluzioni tecnologiche e di marketing digitale alle aziende che operano essenzialmente nei settori della logistica e del trasporto, che in un anno ha guadagnato l’85,29%. Il minimo annuale è stato toccato il 3 gennaio (3,70 euro), il massimo ieri, 28 dicembre, (6,90 euro). Tante commesse in porti importanti, qualche acquisizione e una sistemazione aziendale anche a livello di nomi delle Società del gruppo hanno evidentemente convinto gli investitori.
EdiliziAcrobatica -13,41%
Annata difficile per EdiliziAcrobatica, che si occupa di servizi di manutenzione effettuati in corda. La spa ha dovuto affrontare l’improvvisa morte del suo fondatore Riccardo Iovino lo scorso settembre. Inoltre, le incertezze sul Superbonus (che gli anni scorsi aveva spinto il settore) hanno probabilmente frenato gli investitori. L’azienda ha comunque ottenuto di recente il rating Esg Low Risk da Morningstar Sustainalytics. Il massimo annuale del titolo è stato toccato il 30 marzo (18,84 euro), il minimo il 27 ottobre (11,85 euro).
Erg -0,48%
Sostanzialmente stabile rispetto alla chiusura del 2022 l’annata di Erg, che ha vissuto un calo quasi costante tra luglio e ottobre, per poi risalire ai livelli precedenti. Da novembre 2022 nel Ftse Mib, l’azienda che da petrolifera si è ormai convertita totalmente alla produzione di energia rinnovabile, ha avviato un piano di espansione non più solo in Europa (negli ultimi giorni in Francia), ma anche nel continente americano nell’ottica della diversificazione. Il massimo annuale è stato toccato il 3 gennaio (29,74 euro), il minimo il 3 ottobre (21 euro).
Fincantieri +5,50%
Performance leggermente positiva per Fincantieri. L’azienda di costruzione navale ha terminato forte di nuovi contratti anche grazie alla controllata Vard ed è recentissima l’acquisizione del 100% di Remazel Engineering per rafforzarsi nei settori della subacquea e del marine energy. Minimo annuale segnato il 26 ottobre (0,4525 euro), il massimo il 14 febbraio (0,6675 euro).
Fos +9,45%
Performance positiva per Fos, l’azienda genovese che offre servizi informatici per i settori della finanza, della salute, della medicina, delle industrie elettroniche, delle telecomunicazioni e dei servizi pubblici, che però negli ultimi sei mesi segna un -1,75%. Il cda ha di recente approvato un nuovo buyback delle azioni proprie. Di recente è diventata capofila del progetto di R&D deniminato Demetra sull’acquaponica e la valorizzazione degli scarti in campo Agritech. Il minimo dell’anno si è registrato il 2 gennaio (3 euro), il massimo il 7 dicembre (4,14 euro).
Giglio Group -56,42%
Non un buon anno per Giglio Group, che dopo un primo trimestre abbastanza stabile ha vissuto un calo quasi costante con un picco in negativo dopo che Bdo ha lasciato l’incarico di revisore dopo aver dichiarato l’impossibilità di esprimere un giudizio sulla revisione contabile del bilancio. Il minimo dell’anno è stato il 26 ottobre (0,371 euro), il massimo l’1 febbraio (1,28 euro). La Società, che crea e sviluppa siti di vendita on line di prodotti nel campo della moda, della bellezza e del design, comunque è sempre in movimento a livello commerciale (ultima la collaborazione con Frecciarossa). Di recente è stato sottoscritto integralmente un aumento di capitale riservato di 5 milioni sottoscritto integralmente.
Gismondi 1754 -35,38%
Annata negativa per Gismondi 1754, che però ha leggermente recuperato nell’ultimo mese (+7,14%). I gioiellieri di lusso, che hanno appena annunciato di aver aperto un negozio in franchising a Doha, sono scivolati lentamente sui 4 euro ad azione, con un sussulto a luglio che però non è stato duraturo. I conti del primo semestre erano comunque ampiamente positivi: ebitda in crescita del 72% e utile netto quasi raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2022. Acquisito l’intero capitale di Hyperion Lab, importante fabbrica di gioielleria di Valenza, nonché di aver perfezionato il closing per l’acquisizione del 51% del capitale di Target. Il massimo dell’anno è stato il 2 gennaio (8,30 euro), il minimo il 30 ottobre (3,72 euro). Il sentiment degli investitori per quest’anno è stato più di delusione che fiducia proprio in attesa degli annunci di quest’ultima parte dell’anno.
Iren +34,22%
Annata positiva per la multiutility che ha registrato un massimo annuale recentemente (14 dicembre) a 2,13 euro mentre il minimo era stato raggiunto il 2 gennaio (1,473 euro). Al vertice ora c’è il genovese Paolo Emilio Signorini, nominato a.d. e direttore generale ad agosto. Il colosso ha registrato nei primi 9 mesi l’incremento dell’utile del 26% e una flessione dei ricavi del 18%. A ottobre l’ingresso ufficiale nell’eolico con l’acquisizione del parco di Cairo Montenotte.
Leonardo +83,21%
Inevitabile exploit dell’azienda che ha, nel suo business, la progettazione, produzione e commercializzazione di sistemi di difesa aerospaziali. Il perdurare delle guerre e nuovi conflitti hanno fatto tornare il titolo ampiamente sopra la soglia psicologica dei 10 euro. Le ultime trattative sulle possibili alleanze industriali per il polo europeo per gli armamenti terrestri hanno ulteriormente creato attenzione sulle azioni del colosso italiano che è anche attivissimo nella cybersecurity. Il minimo annuale è stato il 4 gennaio (7,936 euro), il massimo ieri, 28 dicembre, a 15,045 euro.
Maps -11,86%
Anno negativo per Maps, società specializzata in servizi di consulenza, sviluppo, implementazione, installazione e manutenzione di software e programmi informatici.
Il massimo di quest’anno è stato registrato il 27 marzo (4,00 euro), il minimo il 15 novembre (2,33 euro). Di recente il gruppo si è aggiudicato i servizi sanitari digitali della Regione Abruzzo e si sta lanciando nel mercato delle comunità energetiche che però soffre ancora di problemi legati a burocrazia e leggi. A settembre Tp Icap Midcap aveva abbassato il target price, mantenendo comunque il “buy”. Nel primo semestre 2023 aumentati i ricavi (+11%), ma calato l’ebitda.
Orsero +24,85%
Dopo la flessione del periodo estivo, Orsero, tra i principali importatori e distributori europei di frutta e verdura, ha recuperato e ampiamente superato il prezzo di chiusura del 2022. Il massimo dell’anno è stato raggiunto il 28 dicembre a 17,42 euro, mentre il minimo il 15 maggio (11,80 euro). Intesa Sanpaolo a novembre ha alzato il target price e confermato il “buy”. I conti parlano chiaro: ricavi in aumento del 30% e utile netto a +61,3% nei primi nove mesi con una guidance rivista al rialzo. Recente l’autorizzazione dell’assemblea all’acquisto e disposizione di azioni proprie.
Racing Force -5,45%
Ultimo trimestre fatale per Racing Force, che progetta, produce e commercializza sistemi e apparecchiature di sicurezza per l’industria dello sport automobilistico. I prodotti sono venduti con i marchi Omp, Bell, Zeronoise, B2 e Racing Spirit. La performance sui sei mesi è a -10,03%. Il prezzo minimo toccato il 17 novembre (4,76 euro), il massimo il 23 maggio (6,14 euro). Tra accordi di licenza nuovi e confermati, nei 9 mesi i ricavi sono in crescita del 9,6%, anche se a settembre Equita ha tagliato il target price e confermato il “buy”.
Redelfi +675,50%
Un risultato eccezionale quello di Redelfi che è il “ligure in borsa” campione del 2023 con un exploit che solo nell’ultimo mese ha segnato un +36,84% e negli ultimi 6 mesi un +276,81%. Il titolo della management company con focus sulla transizione energetica, il 2 gennaio valeva 0,9522 euro (minimo del 2023), mentre il 28 dicembre ha raggiunto il massimo a 8,12 euro. Lo scorso 21 dicembre Integrae Sim ha alzato il target price e confermato il buy. Oggi la Società ha comunicato l’obiettivo di creare una joint venture per lo sviluppo congiunto di Battery Energy Storage Systems stand-alone (Bess) in Italia con la società Flash. Proprio con questo obiettivo ha costituito a ottobre la newco Bright Storage e acquisito Gpa Solution.
Renergetica +48,53%
Un’annata ampiamente positiva per Renergetica (che sviluppa unità di produzione di energie rinnovabili e di soluzioni di stoccaggio di energie e propone servizi di ingegneria e di gestione di centrali solari ed eoliche per conto terzi) il cui prezzo è ormai stabile da tempo a causa dell’Opa obbligatoria totalitaria annunciata da Cva Eos, nuovo azionista di controllo da agosto, che si è aperta il 20 dicembre (terminerà il 12 gennaio 2024). Le richieste di adesioni comunicate ieri sono pari al 16,92% delle azioni oggetto dell’offerta (massime 1.444.336, pari al 17,82% del capitale sociale) e pari al 3,02% del capitale sociale. L’operazione non è finalizzata al delisting.
Il massimo di quest’anno è stato raggiunto il 28 dicembre, ieri, a 10,10 euro, il minimo il 29 maggio a 4,80 euro.
Sanlorenzo +18,45%
Chiusura positiva per il cantiere nautico specializzato in yacht e superyacht che però il 6 marzo aveva toccato il prezzo di 44,35 euro ad azione, mentre il minimo è stato raggiunto il 26 ottobre (32,65 euro). Dopo una flessione a metà anno il titolo ha recuperato di slancio. Tra i movimenti societari più recenti la firma dell’accordo per acquisire la maggioranza di Simpson Marine e l’accordo per valutare alleanze strategiche con Nautor Swan (oltre all’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie).