“Il Bilancio regionale presentato dalla Giunta Toti non va oltre a una manovra elettorale di breve respiro, pensata come se non ci fosse un domani. Buona parte delle misure valgono solo per il biennio 2024-2025, dove si spendono il 60 per cento delle risorse, mentre il restante 40 per cento è spalmato tra il 2026 e il 2031. Non ci sono risposte al sociale e alle imprese, mentre le risposte alla sanità sono solo sulla carta: vale per i 50milioni a favore delle liste d’attesa e vale anche per i tre milioni a sostegno della neuropsichiatria infantile, i cui dettagli sono lasciati a una delibera di giunta che ancora non c’è. Mentre delle 32 case di comunità, 31 sono sulla costa e una sola nell’entroterra, aree interne dimenticate nonostante la carenza di medici di base e servizi. La prossimità di cura in Liguria è solo retorica, dal momento che non c’è nulla se non dei siti dove sorgeranno le Case di comunità le cui funzioni sono ignote, come è ignoto il personale che dovrà provvedere all’erogazione dei servizi. In sostanza è un bilancio gestionale per l’amministrazione dell’anno piuttosto che per la traduzione economica di un indirizzo politico. Ed essendo un’amministrazione in carica da otto anni questo desta non poche perplessità”.
Così il consigliere regionale del Partito democratico Enrico Ioculano, relatore di minoranza per il Pd durante la seduta di bilancio che si sta svolgendo in queste ore in via Fieschi. La seduta odierna, in programma dalle 10 alle 20, è dedicata alle relazioni di maggioranza e minoranza e alla discussione generale sui provvedimenti.
“Quella rappresentata da Toti – dice Ioculano – è una Liguria che non c’è, ma è solo nella testa del presidente che declina i dati distorcendo la realtà, come ha fatto con l’occupazione, che cresce sì dell’1 percento, ma che come denuncia la Cgil, vede oltre 10mila dipendenti in meno in Liguria (-2,1% sull’anno precedente) in controtendenza rispetto alla media del Nord-Ovest (+1,5%) e a quella nazionale (+2,2%). E comunque l’incremento di 6mila unità (+1%) sull’occupazione totale (occupati dipendenti + occupati indipendenti) è inferiore sia alla media del Nord-Ovest (1,5%) sia alla media nazionale (2,1%) e a crescere è il lavoro indipendente, meno tutelato e più precario. Anche il divario occupazionale di genere aumenta e sale al 23,1% dal 22,3% del 3° trimestre 2022 crescendo 4 volte meno rispetto alla media del Nord Ovest e 6 volte meno rispetto alla media nazionale. Questa è la fotografia reale della Liguria che questa Giunta ignora visto che sono completamente assenti in manovra misure a favore dell’impresa, dell’industria e dell’occupazione. Non condividiamo in alcun modo la via verso la monocoltura economica del terziario che incentiva i nostri laureati in ingegneria e i nostri diplomati in materie tecniche a guardare verso realtà come Piemonte e Lombardia. Non è questo il futuro che immaginiamo per la Liguria e con le nostre proposte proveremo a invertire la rotta e migliorare, per quanto possibile, una manovra inadeguata che amplifica le diseguaglianze e non colma le carenze in tutti i settori”.
“Per questo chiediamo contributi per la sicurezza sul lavoro finalizzando su questa voce una parte del fondo strategico pari a 2 milioni di euro; l’introduzione dello psicologo di base nelle Asl; l’esonero del pagamento dell’Irap per i medici che scelgono di lavorare nell’entroterra; un fondo di centomila euro per il banco alimentare e 150mila euro in più per i centri antiviolenza. Modifiche che renderebbero questa manovra meno scollata dalla realtà e più rispondente ai bisogni dei cittadini liguri”, conclude Ioculano.