Si è costituita a Busalla, il 30 novembre 2023, la nuova associazione “Produttori di rose antiche della valle Scrivia” che ha lo scopo statutario di traguardare l’ottenimento di un marchio di qualità identitario per le rose da sciroppo dell’entroterra ligure (dop o igp).
La prima azione della nuova associazione sarà quella di estendere il numero dei soci: infatti tutti i produttori potranno chiedere di diventare associati e, una volta definito l’areale nelle quali sarà possibile coltivare le rose, proseguire il cammino della richiesta del marchio di qualità, coinvolgendo Regione Liguria e ministero dell’Agricoltura. Le amministrazioni comunali dell’intera valle Scrivia, nonché tutte le associazioni di categoria, si sono dimostrate disponibili nell’accompagnare i produttori in questa avventura.
L’associazione “Produttori di rose antiche della valle Scrivia”, tenuta a battesimo dall’astronauta busallese Franco Malerba e da Gianni Bottino, direttore del Consorzio di tutela del basilico genovese dop, si è costituita in Busalla, il 30 novembre 2023. Un primo nucleo di dodici produttori dell’entroterra Ligure si sono dati appuntamento per sottoscrivere l’atto costitutivo di una nuova realtà associativa tra produttori che ha lo scopo di intraprendere l’iter che porterà a un marchio di qualità identitario per le rose antiche della valle Scrivia. Ideatore e tessitore dei rapporti tra produttori e associazioni di categoria Fabrizio Fazzari, assessore del Comune di Busalla nonché ideatore, più di 20 anni fa, della Festa delle Rose di Busalla.
«Il marchio di qualità che vogliamo ottenere ha lo scopo di proteggere e di preservare la tipicità delle varietà di rose della tradizione dell’entroterra ligure e, in particolare, dellavalle Scrivia – commenta Gabriele Giua, neo eletto presidente del gruppo -. Lo scopo dell’associazione è quello di intraprendere la strada che porterà o all’indicazione geografica protetta (igp) o alla denominazione origine controllata (doc): un lungo cammino che permetterà di salvaguardare e di tutelare le rose antiche, all’interno di un determinato territorio e di valorizzare tutti i prodotti derivati dalle rose».
La coltivazione della rosa antica “rinasce” vent’anni fa, quando un gruppo di agricoltori locali intravede un potenziale economico nel recupero dei roseti dei nostri genitori e dei nostri nonni. Mentre le terre si spopolavano per la migrazione della gente dalla campagna alla città, la tradizione delle rose rimaneva ancora ben radicata nelle nostre vallate, perché praticamente in tutti gli orti dei nostri nonni era presente un piccolo roseto, dal quale ricavare lo “sciroppo di rose”.
Vent’anni fa fu creata un’associazione di rosicoltori che, in collaborazione con l’amministrazione del Comune di Busalla, organizza ogni anno una festa dedicata alle rose, festa che, anno dopo anno, riscuote un successo sempre più crescente. «Quei valorosi agricoltori – ricorda Fabrizio Fazzari – sono anche riusciti a costruire e rendere funzionante un laboratorio polifunzionale, situato nel Comune di Isola del Cantone, dove lavorare i petali delle nostre preziose rose! L’acquisizione del marchio dop potrebbe ricompensarli qualificando e moltiplicando la domanda di rose antiche della Valle Scrivia».
Guardando avanti, è legittimo attendersi che dalla preziosa tipicità della rosa antica, opportunamente protetta e valorizzata, derivino opportunità di lavoro agricolo locale gratificante, appassionante per molti giovani, non più costretti a migrare verso la città o all’estero.
Attraverso la valorizzazione di una varietà di prodotti derivati, dallo sciroppo tradizionale ai profumi e ai cosmetici che già si comincia a produrre localmente, può così nascere nelle nostre valli una nuova filiera economica perfettamente ecosostenibile, amica del territorio, che ispira bellezza.