È polemica sul nuovo piano tariffario in vigore dal 15 gennaio 2024 di Amt, l’azienda genovese di trasporto pubblico locale. L’assessore comunale alla Mobilità, Matteo Campora ha annunciato in consiglio: «Riguardo le nuove tariffe Amt, i costi sono diminuiti, gli abbonamenti sono innovativi, 0,80 centesimi al giorno, e 0,54 centesimi per gli studenti. Il tariffario è stato votato dal Consiglio di Città Metropolitana. L’obiettivo è fare in modo che ogni cittadino genovese abbia un abbonamento Amt in tasca. In nessuna altra città ci sono tariffe così basse. Gli over 70 hanno la gratuità dalle ore 9.30, gli under 14 sempre gratis sull’intera rete Amt, gratis anche per matricole universitarie, con un innalzamento solo del ticket ordinario; la metro è sempre gratis h 24. È una manovra sperimentale, poi raccoglieremo i dati e verificheremo i successi ottenuti».
Favorevole il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti: «Il nuovo piano tariffario per il trasporto ferroviario in Liguria – spiega – rappresenta qualcosa di assolutamente inedito, mai visto prima. Un piano pensato e strutturato per andare incontro alle esigenze degli studenti, delle famiglie e di coloro che usano il treno tutti i giorni, pendolari lavoratori».
Critiche piovono dalle opposizioni. «La gratuità del servizio promessa dal sindaco Bucci – si chiede la capogruppo di Gruppo Misto Cristina Lodi – dove è finita? A partire dalle prime settimane dell’anno nuovo i cittadini e le cittadine si troveranno un aumento del biglietto ordinario del 33%. Con la scusa di aumentare l’area coperta da questo tipo di titolo di viaggio (ampliata ai bus Amt extraurbani) hanno messo in atto un aumento draconiano».
Secondo Lodi «non si tratta di una “rivoluzione” positiva, se non per la diminuzione del costo dell’abbonamento annuale e della gratuità sotto i 14 anni e sopra i 70. Sempre che un cittadino di 75 anni riesca a salire sui mezzi, considerato il dislivello altissimo tra marciapiede e treno in alcune stazioni, come per esempio Sampierdarena. Una vera rivoluzione dovrebbe riguardare non solo la bigliettazione ma l’intero sistema del trasporto pubblico locale. Moltissime fermate bus sono poco accessibili per le persone: cassonetti, auto in sosta, marciapiedi stretti o addirittura nessun marciapiede. E se il servizio rimane come è adesso, come segnalano associazioni tutti i giorni a favore del trasporto pubblico come Famiglie Senz’auto, non ci sono grandi speranze».
Il consigliere del Pd Alberto Pandolfo avanza due richieste. «La prima – precisa Pandolfo – intende andare incontro a quelle persone e famiglie che, mostrando fiducia e fedeltà verso il trasporto pubblico, hanno già rinnovato l’abbonamento con le vecchie tariffe. A fronte del nuovo piano, nel caso in cui non fosse possibile rimborsarle per il restante tempo dell’abbonamento, sarebbe opportuno individuare un sistema di premialità. La proposta suggerita è quella pensare a una sinergia tra trasporto pubblico e istituzioni culturali genovesi che consenta, per il tempo residuo di durata dell’abbonamento, l’accesso gratuito a una serie di servizi culturali offerti dal Comune di Genova, il Palazzo Ducale, il Teatro lirico, o il sistema museale genovese. La seconda riguarda poi la semi gratuità indistinta. La proposta in questo caso è quella di introdurre, al suo posto, una gradualità della tariffa basata sull’Isee di individui e nuclei familiari, che garantisca a chi più ne ha bisogno pieno accesso al trasporto pubblico, evitando misure che agevolino indiscriminatamente senza tener conto del reddito».
Secondo Bruno Manganaro, segretario di Federconsumatori Genova, «È positivo se si allargano le fasce e i soggetti che possono utilizzare i servizi Amt gratis, ma non si può dare uno schiaffo a chi da tempo e per tempo si è abbonato al servizio pubblico. L’amministrazione comunale deve riconoscere anche a loro un bonus per aver sostenuto, oltre che utilizzato, Amt».