La giunta regionale nei giorni scorsi ha dato il via libera allo stanziamento di 100 mila euro a favore dell’Ente Parco dell’Aveto, soggetto attuatore delle iniziative di gestione e valorizzazione dei cavalli inselvatichiti presenti sul territorio del comune di Borzonasca e all’interno del Parco Naturale Regionale dell’Aveto. Evelina Isola, naturalista, insieme a Paola Marinari responsabile del progetto “Wildhorsewatching” e cofondatrice dell’associazione “Rewild Liguria” odv, che da anni si occupa di tutelare e valorizzare la presenza sul territorio di questi animali, promuovendo un approccio di valorizzazione e trasformandoli da problema a risorsa, commenta per Liguria Business Journal il provvedimento.
«Oggi so che quando 10 anni fa io e Paola Marinari abbiamo iniziato il nostro progetto ci abbiamo visto giusto. Quello che era visto solo come un problema può essere una risorsa per tutto il territorio, come è stato ampiamente dimostrato dalle migliaia di visitatori da tutta Italia e anche fuori che in questi anni hanno partecipato alle nostre escursioni».
Il presidente della Regione, Giovanni Toti, ha dichiarato che la popolazione di cavalli inselvatichiti può anche diventare una risorsa per la promozione turistica e ambientale del territorio.
«Il nostro progetto ha sempre avuto l’obiettivo di dimostrare che, prima di essere un problema, i cavalli sarebbero potuti essere una risorsa per il territorio. Un territorio meraviglioso, ricco di storia e tradizioni, ma anche poco conosciuto. In questi anni abbiamo creato una vera e propria rete territoriale fatta di strutture ricettive, attività di ristorazione, produzioni locali e trasporti che collaborano con noi, sempre nell’ottica di un turismo lento e sostenibile, rispettoso del territorio e dei suoi abitanti. E ci auguriamo che sia questo lo spirito con cui si continuerà a lavorare! Voglio pensare che le decine e decine di televisioni, magazine, giornalisti e blogger che in questi anni ci hanno contattato e realizzato servizi e contenuti abbiano regalato a questa realtà la visibilità che oggi gli consente di essere un’icona per la nostra Regione. Dieci anni fa nessuno ne conosceva l’esistenza, oggi sono un simbolo! Abbiamo lavorato per 10 anni in modo professionale e serio e oggi la decisione di Regione Liguria ci dimostra che lo abbiamo fatto bene».
Le escursioni organizzate sono risultate importanti per fare conoascere questa realtà?
«Sì ma non ci siamo limitati alle escursioni. Ricerca, tesi di laurea e tanto lavoro di monitoraggio volontario hanno costruito 10 anni di competenze condivise con giovani naturaliste e guide ambientali che speriamo possano raccogliere la nostra eredità. Una vera e propria ricchezza di informazioni e competenze unica che mettiamo a disposizione del Parco e della Regione».
Questo provvedimento è una svolta nella politica regionale relativa ai cavalli dell’Aveto?
«Siamo molto felici che dopo fondi investiti solo in monitoraggi sanitari e senza soluzioni concrete per la gestione, oggi è la prima volta che arrivino 100 mila euro direttamente al territorio e al suo Parco. Ci auguriamo quindi che questa ennesima occasione non sia sprecata e che si faccia tesoro delle passate esperienze e non si commettano gli stessi errori di gestione. In un certo senso possiamo dire di aver raggiunto uno dei nostri obiettivi: i cavalli come risorsa. Il prossimo è il riconoscimento, a livello regionale, di popolazione inselvatichita e tutelata».