Con un open day al Lido di Genova, in corso Italia, è stato presentato a Genova il progetto Integra!, promosso dalla Fondazione David Chiossone e realizzato nell’ambito del bando “Educare Insieme” della presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento delle politiche della famiglia.
Creare opportunità di integrazione sociale per bambini e ragazzi con disabilità visiva, pluridisabilità o affetti da disturbi dello sviluppo, cercando occasioni di scambio con il territorio e con i coetanei normo-dotati, è l’obiettivo fondamentale del progetto. Primi destinatari dell’iniziativa sono i giovani e giovanissimi, tra i 6 e i 18 anni, che frequentano o hanno frequentato i servizi sociosanitari del Chiossone – il centro di riabilitazione visiva per l’età evolutiva Villa Chiossone e il centro per le disabilità dello sviluppo Gli Alberi – oppure sono stati segnalati dalle rispettive associazioni di riferimento. Sono infatti partner del progetto il Consiglio regionale dell’Unione Italia Ciechi e degli Ipovedenti, e la sezione Ligure di Angsa, Associazione nazionale genitori persone con autismo.
Grazie alla collaborazione di Asd Freesport, associazione sportiva dilettantistica che da anni lavora sul territorio genovese offrendo a bambini e ragazzi con disabilità un’ampia scelta di pratiche sportive adattate, de I Tetragonauti, aps attiva nella Sailing Adeventure Therapy e al supporto del Lido di Genova, che metterà a disposizione i suoi spazi per ospitare alcune delle attività sportive, sono tanti i laboratori e le attività in programma, tra biodanza, teatro e musicoterapia, legoterapia, cucina e multisport uscite culturali, tra cui scegliere a seconda della fascia d’età e della disabilità.
«Per la Fondazione Chiossone, Integra è un progetto pilota per avviare un’offerta di servizi più ampia rispetto a quella attuale, principalmente di carattere riabilitativo e sociosanitario, con l’obiettivo di rispondere sempre più anche a bisogni di carattere socioeducativo delle persone con fragilità», spiega Claudio Cassinelli, presidente della Fondazione David Chiossone.
«La nostra Associazione, nata oltre 103 anni fa a Genova e che da allora si occupa della tutela e dell’integrazione sociale, scolastica e lavorativa dei non vedenti e degli ipovedenti su tutto il territorio italiano, ha scelto di collaborare a questo progetto perché centrato sull’obiettivo dell’integrazione anche nel tempo libero, sul quale c’è ancora molto lavoro da fare» commenta Osvaldo Benzoni, commissario straordinario del Consiglio regionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti della Liguria.
«Questa bellissima esperienza che sta per partire fa parte di un progetto ad ampio respiro che vede coinvolta la nostra associazione nella costruzione del domani dei ragazzi con autismo tramite percorsi individualizzati e specifici basati sulle capacità, gli interessi e le peculiarità di ciascuna persona», afferma Fabio Randazzo, presidente di Angsa Liguria.
«Siamo lieti di supportare la Fondazione Chiossone in questo progetto – afferma Carlo Pittaluga, amministratore unico del Lido di Genova – perché si inserisce in un percorso di inclusività in cui crediamo molto: con il Rainbowteam di Matteo Bof insegniamo da anni gli sport acquatici ai ragazzi disabili dello Special Team Anffas Liguria e presto lo stabilimento sarà ancora più accessibile grazie alla realizzazione di due ascensori da Corso Italia».
L’iniziativa risponde ad una molteplicità di bisogni dei minori con disabilità visiva, pluridisabilità e disabilità dello sviluppo: approfondire la consapevolezza dei propri punti di forza e delle proprie abilità residue, per guardare al proprio futuro con maggiore fiducia; trovare contesti favorevoli dove mettersi alla prova, che costituiscano un trampolino verso un domani più ricco di esperienze e relazioni; focalizzare strategie compensative efficaci applicabili in vari contesti; tessere relazioni sociali anche al di fuori del proprio nucleo famigliare; essere riconosciuti “abili” e “capaci”; avere la possibilità di scegliere la propria strada anche in base ai propri desideri e non solo in base a ciò che la disabilità consente.