Fondazione Artoi e Bper Banca hanno annunciato una rinnovata collaborazione che prevede l’emissione di una carta di credito prepagata co-branded, il cui utilizzo sosterrà le attività di ricerca sulle terapie oncologiche integrate condotte da Fondazione Artoi.
La partnership è stata presentata oggi a Roma alla presenza del prof. Massimo Bonucci, presidente della Fondazione, di Daniele Pedrazzi, responsabile del Servizio Bper Bene Comune, dell’area manager di Roma Paolo Minari.
Per la banca la collaborazione si inserisce nell’ambito delle attività di Bper Bene Comune, la nuova divisione dedicata ai rapporti con le organizzazioni del terzo settore e la pubblica amministrazione, nel contesto del posizionamento di banca nazionale operante in tutti i segmenti del mercato attraverso soluzioni specialistiche e competenze dedicate.
La Fondazione Artoi è un’organizzazione multidisciplinare no-profit dedicata allo studio, alla divulgazione e all’applicazione di trattamenti oncologici incentrati sul paziente, attraverso l’uso integrato di più azioni terapeutiche. Dal 2012 promuove la ricerca clinica e preclinica sull’oncologia integrata, una medicina, basata su evidenze scientifiche, che associa le terapie convenzionali con azioni terapeutiche quali a titolo di esempio fitoterapia, micoterapia, medicina low-dose, ipertermia, psico-oncologia, metodologie ‘mind and body’, medicina tradizionale cinese.
Le carte di pagamento saranno emesse gratuitamente a tutti gli operatori, pazienti e sostenitori della Fondazione Artoi che ne faranno richiesta. Lo schema della collaborazione prevede che per ogni euro speso dai possessori della carta, Bper Banca riconosca una quota predefinita alla Fondazione, destinata a progetti di ricerca preclinica e clinica e di prevenzione primaria.
«I legami con il territorio e con le persone – dichiara Pedrazzi – rappresentano un valore fondante per il nostro istituto e la nuova divisione Bper Bene Comune nasce con l’obiettivo di potenziare la dimensione “social” della strategia ESG, e di costituire un punto di riferimento per il mondo non profit».
«Il nostro impegno per le persone affette da neoplasie – afferma Bonucci – trova ora un valido appoggio nell’ottica della validazione scientifica delle medicine integrate in oncologia, proprio in linea con quanto affermato di recente dal direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus sul valore dell’integrazione e delle medicine tradizionali».
(Nella foto di apertura, a sinistra Massimo Bonucci, a destra Daniele Pedrazzi )