“Liguria-La storia e le storie dei liguri” di Paola Pettinotti, pubblicato quest’anno da Storie, significativamente porta sulla copertina, fronte e retro, le armi comunali di Alassio, Albenga, Brugnato, Chiavari, Colla, Finalborgo, Finalmarina, Genova, Lavagna, Loano, Mallare, Oneglia, Pigna, Porto Maurizio, Porto Venere, Ranzo, Sampierdarena, San Remo, Sarzana, Savona, Sestri Levante e La Spezia. Perché il libro, avverte la stessa autrice nell’introduzione, vuole essere una storia del liguri, del territorio che chiamiamo Liguria, e non solo di Genova.
Un’ottica policentrica come policentrico, nonostante l’indubbia prevalenza di Genova, è stato ed è il territorio ligure. La stessa logica Pettinotti ha seguito nella scelta dei personaggi e degli episodi con cui ha tessuto la trama narrativa del suo lavoro: ci sono Cristoforo Colombo, Paganini e Mazzini, come gli imperatori, i papi e i protagonisti delle grandi famiglie genovesi e liguri, le guerre, i rivolgimenti politici ma ci sono anche personaggi minori, aneddoti e squarci di vita quotidiana. Non solo perché, come scrive l’autrice, sui grandi personaggi esistono già numerosi lavori ma perché la vita dei liguri, come quella di tutti, allora e oggi, era ed è complessa: “D’altronde – spiega Pettinotti – ai contemporanei di Colombo importava pochissimo, mentre era assai più utile sapere dove comprare una schiava, e quanto pagarla; così come evitare di ammalarsi di colera era ben più pressante per la gente comune che non gli ideali della Giovane Italia”.
Interessi, potremmo aggiungere, della gente comune di allora e anche nostri: Cristoforo Colombo è importante, come lo sono Mazzini e gli altri, ma se vogliamo capire bene da dove veniamo (come storia, costumi, cultura) abbiamo bisogno “del quadro di una regione fatta non di carta ma di persone”. Questa era l’obiettivo dell’autrice e, a nostro avviso, è un obiettivo raggiunto.