Due sedi − Milano e Genova − con quest’ultima dedicata allo sviluppo della parte tecnologica. Quasi una trentina i dipendenti negli spazi che furono di Qui!Ticket e la prospettiva di ampliare ulteriormente il personale.
Wikicasa, fondata nel 2016 dall’attuale ceo Pietro Pellizzari, oggi è la terza realtà italiana subito dopo “giganti” alla stregua di multinazionali, sul mercato ormai da moltissimi anni e che hanno dietro fondi di investimento: Idealista e Immobiliare.it.
Una crescita veloce
Nata nel 2016, Wikicasa in pochissimo tempo è diventata uno dei principali provider di prodotti e servizi per tutti gli operatori del mercato immobiliare, sviluppando servizi data driven, come il tool di valutazione immobiliare e si è ingrandita grazie all’acquisizione di Commerciali.it, portale dedicato agli immobili commerciali, e Casaclick, storico portale immobiliare italiano. Di recente è stata lanciata l’app e il servizio “valuta con foto” primo e unico nel settore.
«Siamo una web company prima di tutto − racconta a Liguria Business Journal il Cto Andrea Moraglia − quindi il nostro core business è la tecnologia, dallo sviluppo web all’intelligenza artificiale. Ad oggi la applichiamo al settore immobiliare, ma non è detto che un domani possiamo spostarci su altri ambiti».
Il team sviluppa una serie di portali immobiliari di cui il più importante è quello di Wikicasa. La società è partecipata per oltre il 70% dai principali gruppi immobiliari, tra cui Gabetti, Tecnocasa, Re/Max, Tempocasa. «Si tratta di un caso un po’ particolare − commenta Moraglia − dei competitor che decidono di investire su una realtà comune. Wikicasa nasce come progetto all’interno del gruppo Gabetti che poi il nostro a.d Pietro Pellizzari ha trasformato in azienda nel 2016. Da lì, uno per volta tutti i più grandi franchise del settore hanno deciso di investire su di noi».
L’interesse comune era di rendere il settore più tecnologico e all’avanguardia. «L’immobiliare italiano − sottolinea Moraglia − è un mercato molto ricco, ma lento al cambiamento anche a causa della troppa burocrazia e di una poca attitudine al cambiamento digitale. All’estero questo processo di digitalizzazione è già in atto e credo che arriverà anche in Italia. La gente vuole cercare casa online, vederla comodamente dal divano, ad esempio tramite virtual tour, prima ancora di prendere l’appuntamento con l’agente. È chiaro che quindi è nostro obiettivo anticipare questi trend».
Un pubblico esigente, le cui richieste sono anche collegate al cambio generazionale. «La casa è uno dei beni più preziosi e chi compra vuole avere un certo livello di servizio. Foto sbagliate, dati sbagliati cominciano a non essere più accettabili». Proprio per questo Wikicasa utilizza l’intelligenza artificiale per la pulizia del dato: «La utilizziamo per capire se il dato è veritiero oppure un refuso inserito da chi ha caricato l’annuncio. Si tratta di una prima scrematura effettuata a partire dalla descrizione degli annunci e dalle foto. Per fare un esempio se l’annuncio ha il tag vendita, ma poi la descrizione parla solo dell’affitto, è un segnale di errore. L’AI ci fornisce questo utile segnale di sospettosità, ma il fattore umano è imprescindibile. Dietro ogni correzione c’è sempre un operatore che controlla manualmente».
L’altro aspetto su cui l’intelligenza artificiale è molto usata è la valutazione immobiliare: «Ci sono tantissimi modelli per la valutazione automatica degli immobili, i cosiddetti Avm, Automated Valuation Model, che utilizzano vari parametri, tra cui le caratteristiche della zona di riferimento, per stimare il possibile prezzo di richiesta. Per esempio, se ti trovi nel centro storico di Genova e il condominio ha l’ascensore, l’appartamento vale molto di più perché in quella zona è una caratteristica poco comune. Utilizziamo poi le foto del nostro storico annunci, caricate nel corso degli anni, per aggiornare e migliorare continuamente questi modelli».
Tutto questo produce tanti dati che Wikicasa aggrega e mette a disposizione: «Abbiamo una sezione del portale dedicata alle quotazioni di mercato dove mostriamo su tutta Italia l’andamento non solo dell’offerta immobiliare, ma anche della domanda e quindi come si evolve la ricerca delle case nel tempo. I comuni più grandi sono a loro volta divisi in zone di analisi più piccole, e quindi si può vedere come è cambiato lo stock immobiliare in quelle zone, se è aumentata l’offerta, se i prezzi sono saliti o scesi, sia per la vendita che per l’affitto». I portali immobiliari sono gli unici che hanno questi dati perché il novanta per cento degli annunci passa prima dall’online.
Nella sede di Genova lavorano quasi trenta persone (con quella di Milano WikiCasa arriva a una settantina. Nei prossimi due mesi arriveranno altri quattro elementi. «Cerchiamo sviluppatori web sia back-end sia front-end − spiega Moraglia – insieme a sviluppatori mobile per la nostra app, data scientist per l’analisi e manipolazione dei dati e infine, anche sistemisti che gestiscono l’infrastruttura perché pur usando il cloud abbiamo i nostri server in datacenter, con parecchi servizi on-premise».
A livello di fatturato Wikicasa cresce a doppia cifra ogni anno (nel 2018 il valore della produzione era 580 mila euro, nel 2019 1,2 milioni, nel 2022 2,8 milioni) e intende attrarre talenti. Non è però facile trovare le figure ricercate. «Ho studiato informatica a Genova. Alla fine del mio percorso però non avevo ben chiaro dove andare a lavorare, né in quale ambito e posso confermare che come me succede a tanti ragazzi. Le aziende parecchie settimane prima della laurea iniziano a bombardarti di chiamate per offrirti un posto di lavoro ed è comune che la scelta del primo lavoro sia poco ragionata. Il nostro vantaggio? Siamo un’azienda di prodotto, continuiamo a ottimizzare e sviluppare quelli che sono i nostri applicativi, continuando ad innovare e aggiornare le tecnologie che utilizziamo. Questo crea maggiore attaccamento al prodotto del proprio lavoro. Io ai colloqui racconto soprattutto questo. L’altra cosa che ci differenzia è che abbiamo uno stack tecnologico molto ampio, perché abbiamo i portali web, l’app mobile, la nostra infrastruttura e l’utilizzo dell’AI. Siamo in forte crescita e sviluppo costante e in questo momento da noi c’è la possibilità concreta di fare carriera e di ambire a ruoli di maggiore responsabilità».
A Genova Wikicasa ha aperto nel 2017, Pietro Pellizzari aveva deciso di aprire una sede in Liguria perché era collegata con Milano e in futuro lo sarà ancor di più, «ma − puntualizza Moraglia − è stata anche una scelta strategica perché a Milano la competitività sul mercato del lavoro è molto più alta. C’è molto turnover ed è difficile creare un team It affiatato e fidelizzato al progetto. Inoltre, a Genova c’è una delle migliori facoltà di informatica e ingegneria».