Covid 19, Fondazione Gimbe: anche in Liguria tornano a salire i contagi

L'incidenza resta bassa, 49 nuovi casi per 100mila abitanti, ma è la regione con il peggior tasso di occupazione posti letto pazienti positivi: 10,2% contro il 3,8% di media

Covid 19, Fondazione Gimbe: anche in Liguria tornano a salire i contagi

Dopo circa due mesi di sostanziale stabilità del numero dei nuovi casi settimanali di Covid 19 – che tra metà giugno e metà agosto hanno oscillato tra 3.446 (6-12 luglio) e 6.188 (3-9 agosto) – da 4 settimane consecutive si rileva una progressiva ripresa della circolazione virale.

Secondo il monitoraggio di Fondazione Gimbe, dalla settimana 10-16 agosto a quella 7-13 settembre il numero dei nuovi casi settimanali è aumentato da 5.889 a 30.777. Nelle ultime 4 settimane la circolazione virale risulta aumentata in tutte le regioni e province autonome: nell’ultima settimana l’incidenza dei nuovi casi per 100 mila abitanti oscilla dai 14 Basilicata agli 83 del Veneto, con una media nazionale di 52.

In Liguria l’incidenza è leggermente al di sotto della media nazionale (49 casi su 100 mila), ma la percentuale dei posti letto in area medica occupati da pazienti positivi è la più alta d’Italia (10,2% Liguria vs 3,8% Italia) e anche la percentuale di pazienti Covid in terapia intensiva è superiore alla media italiana (3,5% vs 0,9%).

La provincia con più nuovi casi è quella della Spezia con 57 nuove positività ogni 100.000 abitanti e un aumento del 28,4% rispetto alla settimana precedente. Segue Genova con 50 nuovi positivi ogni 100.000 persone (+38,3%), poi Savona con 46 (+39,8%) e Imperia con 32 (+103%).

«Numeri sì bassi – commenta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – ma anche ampiamente sottostimati rispetto al reale impatto della circolazione virale perché il sistema di monitoraggio, in particolare dopo l’abrogazione dell’obbligo di isolamento per i soggetti positivi con il DL 105/2023, di fatto poggia in larga misura su base volontaria. Infatti, da un lato la prescrizione di tamponi nelle persone con sintomi respiratori è ormai residuale (undertesting), dall’altro con l’ampio uso dei test antigenici fai-da-te la positività viene comunicata solo occasionalmente ai servizi epidemiologici (underreporting)».

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