Questa mattina i vertici di Ansaldo Energia hanno incontrato le segreterie sindacali presso la sede di Confindustria Genova. L’azienda ha ribadito l’impegno a rilanciare l’attività commerciale con l’obiettivo di concretizzare commesse per nuove unità, anche se i sindacati hanno fatto emergere tutti i timori e le perplessità legate all’assenza di commesse e al possibile trasferimento della parte Green Tech a Trieste in caso di acquisizione dello stabilimento Wärtsilä.
«Stiamo attivando ogni canale che possa portare nuove commesse, concentrandoci sulle opportunità a maggiore probabilità di concretizzazione e quindi generando nuovi contratti più velocemente di quanto in media richieda il mercato», ha detto l’amministratore delegato di Ansaldo Energia, Fabrizio Fabbri.
Tra i temi affrontati anche quello del nuovo piano industriale, in via di definizione, che prevederà un numero maggiore di nuove macchine rispetto alla versione precedente e sarà focalizzato sui mercati con maggiori potenzialità: Italia ed Europa (in risposta alla crescente domanda di produzione di energia elettrica e a supporto della transizione energetica), Nord Africa, Medio Oriente, Cis e Asia. A oggi sono state sottoposte ai clienti offerte vincolanti per un valore complessivo superiore al miliardo di euro. Nell’incontro è stato ricordato che il tempo medio di mercato per la concretizzazione dei contratti per nuove unità è nell’ordine dei 15 mesi a partire dalla prima richiesta di quotazione da parte del cliente.
«Continueremo sia a produrre nuove macchine sia a fornire attività di service ai nostri clienti, il tutto con i più alti standard qualitativi. Questo sviluppando in parallelo l’attività di Ansaldo Nucleare, uno dei leader della filiera a livello mondiale e attivo in tutti i campi del settore, sia diversificando i nostri prodotti grazie alle tecnologie sostenibili di Ansaldo Green Tech», ha sottolineato Fabbri.
Due settimane fa il sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze Federico Freni aveva visitato la sede genovese del Gruppo assicurando il sostegno del governo all’azienda “per supportarne la crescita e lo sviluppo, anche attraverso l’acquisizione di nuove commesse”.
I dati di vendite globali forniti dall’agenzia indipendente McCoy (unica fonte certificata sulle transazioni commerciali del mercato della power generation) per i primi 6 mesi del 2023 e in relazione ai mercati su cui opera Ansaldo Energia (50 Hz e taglie superiori ai 50 MW) includono una macchina turbogas GT36 per Rwe (in Germania) e 4 turbogas AE94.3A in Azerbaijan (area Cis) per il cliente Azerenerji. A queste si aggiungono le forniture di componenti ad alta tecnologia per 3 macchine AE94.3A e 2 macchine 64.3A destinate al mercato cinese. La quota di mercato dei prodotti Ansaldo Energia per nuove unità, sempre nei primi 6 mesi del 2023, è stata del 15% a livello mondiale.
Durante l’incontro di oggi è stato affrontato anche il tema del progetto di reindustrializzazione delle aree produttive di Wärtsilä a Trieste: «È un’opportunità che stiamo verificando e che potrebbe generare, se le condizioni lo consentiranno, una nuova filiera produttiva nel Nord Est mantenendo allo stesso tempo tutte le attività oggi presenti a Genova. Liguria e Friuli-Venezia Giulia sono affiancate dalla vocazione industriale e dalla forte componente dello shipping, consentendo di creare un asse nazionale sull’energia e sui prodotti per la cantieristica navale. Sarà un percorso lungo che, se concretizzato, porterà nuove opportunità per il Gruppo e per il Paese».
In merito all’organico, l’azienda ha ricordato come da inizio 2022, quindi prevalentemente nel periodo pre-ricapitalizzazione, si sono registrate circa 200 uscite, di cui poco più della metà volontarie e il resto per raggiunti requisiti pensionistici. Nello stesso periodo sono state inserite in azienda oltre 220 persone grazie a nuove assunzioni e grazie alla stabilizzazione di lavoratori precedentemente in somministrazione o stabilmente operanti per ditte esterne. Va ricordato come l’azienda ha affrontato i mesi passati senza ricorrere a esuberi o ammortizzatori sociali. Oggi il Gruppo Ansaldo Energia conta su circa 2.400 donne e uomini attivi nella sede di Genova e oltre 1.000 nel resto del mondo. Non solo mantenimento occupazionale: nell’incontro è stato affermato l’impegno alla crescita in vista delle prossime commesse e l’obiettivo di inserire nel breve periodo giovani uomini e donne nei reparti produttivi ad alto valore tecnologico.
In questi giorni l’azienda celebra i 170 anni di Ansaldo, fondata nel 1853, con un open day in azienda dedicato a dipendenti, ex dipendenti e alle loro famiglie. Martedì si terrà un evento dedicato a istituzioni, stakeholder e partner commerciali, mentre il giorno successivo si svolgerà il customers’ day con circa 100 clienti da ogni parte del mondo.
«Questa celebrazione non è una festa fine a sé stessa – ha precisato l’amministratore delegato di Ansaldo Energia – ma è l’occasione per ribadire l’orgoglio di appartenere a una realtà industriale che ha fatto la storia d’Italia e per valorizzare presso i clienti più importanti i nostri prodotti e le nostre tecnologie di punta, sempre con l’obiettivo primario di rilanciare l’immagine di Ansaldo Energia e creare nuove opportunità commerciali».
La rsu aziendale in una nota fa emergere le perplessità e i timori dopo l’incontro: “A oggi non sono state acquisite nuove commesse; questo porta a uno scarico di 180.000 ore nel 2024. In seguito sono state annunciate alcune offerte che al momento, purtroppo, non hanno elementi concreti. Da gennaio 2022 hanno dato le dimissioni volontarie 134 tra ingegneri, tecnici e operai. Di questi 134, 79 sono usciti da gennaio 2023 a oggi”.
Sulla questione Wärtsilä la Rsu chiarisce: “L’azienda ci ha comunicato che ha fatto una manifestazione di interesse, insieme a un altro partner, per acquisire una parte di Wärtsilä situata a Trieste. Se l’operazione andasse in porto il piano di Ansaldo Energia è quello di mantenere a Genova solo la parte ingegneristica di Green Tech e trasferire a Trieste la produzione odierna (microturbine) e quella che dovevamo fare a Genova (elettrolizzatoni, battene ecc…..) e che poteva dare lavoro a 100 operai”.
Per la Rsu la situazione sui carichi di lavoro è grave e deve intervenire immediatamente il governo. “Devono intervenire anche le Istituzioni Locali in primis la Regione Liguria per mantenere la produzione di Ansaldo Green Tech anche a Genova”.