Si è conclusa la prima fase del progetto pilota “Boardgame in carcere” organizzato dal Cerg – Centro di ricerca sul gioco del Dipartimento di scienze politiche e internazionali – Dispi dell’Università di Genova, coordinato da Renzo Repetti, delegato del Rettore al Polo universitario penitenziario regionale, in collaborazione con il Pup – Polo universitario penitenziario di UniGe e il Prap – Provveditorato per l’amministrazione penitenziaria di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta.
Questa prima fase del progetto si è svolta in 3 incontri e ha visto il coinvolgimento di circa 15 detenuti della Casa di reclusione di Chiavari e di 8 operatori tra docenti e tecnici di UniGe e volontari del servizio civile universale assegnati alle attività del Pup – Polo universitario penitenziario.
La selezione dei giochi e le modalità di spiegazione degli stessi sono state definite in collaborazione con i docenti UniGe Michele Masini e Tommaso Piccinno, membri del CeRG – Centro di ricerca sul gioco e divulgatori ludici. (nella foto le prove)
Lo scopo del progetto “Boardgame in carcere” è quello di stimolare una relazione positiva tra i detenuti tramite attività sfidanti, divertenti e ingaggianti utilizzando il gioco da tavolo, strumento in grado di abbattere le barriere tra le persone, promuovere la socialità e sviluppare life skills. I risultati, eccellenti in termini di apprezzamento da parte dei detenuti, confermano la bontà dell’idea, già sperimentata da altri istituti di reclusione in molte altre città italiane.
Concluso il pilot, la collaborazione tra l’Università di Genova e il provveditorato per l’amministrazione penitenziaria continuerà, portando l’esperienza in altre carceri di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, oltre a proseguire gli incontri presso l’istituto di Chiavari.