Chiusura debole per le Borse europee, disorientate da uno scenario globale contrassegnato da luci e ombre e in attesa dei risultati del simposio annuale della Fed a Jackson Hole. L’incontro è iniziato oggi e terminerà sabato 26, ma l’intervento determinante sarà quello del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, in programma domani. Domani parlerà anche (in serata, ora italiana) la numero uno della Bce, Christine Lagarde. Milano segna -0,57%, Londra +0,18%, Madrid +0,1%, Parigi -0,44%, Francoforte -0,44%.
Spread Btp/Bund sui 168 punti (variazione +0,30%, rendimento Btp 10 anni +4,17%, rendimento Bund 10 anni +2,49%).
A Piazza Affari seduta positiva per il comparto delle utility, come ieri. In testa al Ftse Mib hanno chiuso Erg (+1,14%) e Hera (+1,04%), in coda è finito Iveco (-4,14%), frenata dal giudizio di Deutsche Bank che ha dichiarato di preferire alcuni concorrenti con una maggiore diversificazione geografica.
L’euro passa di mano a 1,0829 dollari (1,085 in avvio e in chiusura di ieri) e vale 157,789 yen (157,53 e 157,09), il dollaro 145,711 yen (145,09 e 144,71).
In calo il petrolio: il contratto sul Brent consegna ottobre perde lo 0,16% a 83,08 dollari al barile e quello di pari scadenza sul Wti dello 0,11% a 78,8 dollari al barile. In netto ribasso il prezzo del gas ad Amsterdam, a 32,12 euro (-12,7%), mentre si apre uno spiraglio nella trattativa sindacale per evitare gli scioperi in Australia.