La durata media dei soggiorni a Ferragosto si è sensibilmente contratta, dopo un significativo calo degli arrivi a giugno e nelle ultime settimane di luglio, anche per via dell’incertezza meteo. A fronte di una minoranza che è tornata a prenotare soggiorni lunghi di almeno una settimana, prevale la tendenza a programmare periodi brevi. La vacanza oggi si articola su più week-end da spalmare durante l’anno (anche in un’ottica di risparmio), magari prenotati all’ultimo minuto. Mentre in passato l’occupazione delle strutture alberghiere veniva completata con largo anticipo, quest’estate si chiude solo a ridosso del periodo di vacanza.È quanto comunica Federalberghi Savona.
Nel Savonese tengono bene le presenze degli stranieri, che vanno a colmare il calo della domanda interna da parte di famiglie italiane, che quest’anno probabilmente non andranno in vacanza per via dell’aumento del costo della vita legato all’inflazione. Sono in calo le presenze dei tedeschi, ma il dato è compensato dall’arrivo degli scandinavi. Inoltre per l’autunno sono attese le prenotazioni da parte degli svizzeri.
Il bilancio della stagione nella settimana di Ferragosto, precisa l’associazione, presenta “un quadro complesso e con varie sfumature all’interno della stessa provincia” e i dati “vanno letti con cautela”.
«Agosto è sempre stato il mese delle partenze e anche quest’anno si conferma il periodo di punta – precisa Andrea Valle, presidente di Federalberghi Savona – Sarebbe drammatico se gli alberghi fossero vuoti a ridosso del Ferragosto. Tuttavia, la sensazione generale è che la stagione scivoli via molto al di sotto delle aspettative: per esempio colpisce che una buona fetta di persone quest’anno non faranno vacanze, principalmente per motivi economici. Questo aspetto è evidente nei cali di presenze che abbiamo registrato a giugno, luglio e che a oggi fanno sì che ci siano ancora disponibilità per le prossime settimane. I problemi sono molti e complessi: hanno inciso parecchio la situazione economica generale, l’aumento dei tassi, il diminuito potere d’acquisto delle famiglie. Tutto senza dimenticare il generale aumento dei prezzi, ma anche la nuova martellante campagna denigratoria, che ha preso di mira un po’ tutti i settori turistici del paese e che è tutt’ora in atto. Questi fattori, che incidono sicuramente su scala nazionale, sono però solo la ciliegina sulla torta per la nostra regione: da anni, per esempio, denunciamo la carenza infrastrutturale di strade e autostrade. La vacanza in Liguria è ormai automaticamente associata a qualche ora di coda in autostrada insieme alla difficoltà di raggiungerla in treno. A volte sono gli stessi operatori a ricevere messaggi contrastanti: da una parte ci dicono di puntare sul turismo, sulla qualità, sull’outdoor, sulle vocazioni enogastronomica e balneare, dall’altra però pensano di ancorarci permanentemente una nave rigassificatrice lunga 300 metri, nel bel mezzo del golfo savonese».
Gli albergatori savonesi inoltre continuano a lamentare enormi difficoltà nell’assumere personale per la stagione, tanto che anche agosto sta trascorrendo con posizioni ancora aperte (si cercano camerieri e personale per le camere) o, addirittura, con strutture che hanno rinunciato a erogare alcuni servizi.
Pamela Falzone, referente della sezione Federalberghi di Varazze racconta di come il levante savonese possa comunque essere soddisfatto: «Il 2023 ha fatto segnare più presenze dello scorso anno. Abbiamo accusato un calo di arrivi a fine luglio sia per via del maltempo sia per via delle calamità naturali che si sono abbattute in varie zone d’Italia e che quindi non hanno invogliato gli abitanti di quelle zone a partire. In generale sta trascorrendo una buona stagione. Assistiamo al risveglio degli stranieri: mancano i tedeschi, ma il calo è compensato dall’arrivo degli scandivi, per l’autunno abbiamo già prenotazioni di svizzeri. Stiamo investendo molto sull’allungare la stagione».
Fabio Raimondo, membro del Comitato nazionale giovani albergatori di Federalberghi, descrive così il quadro di Pietra Ligure: «Questa stagione sta mostrando molti segnali di sofferenza: se pur con molta fatica i fatturati tengono per via dell’aumento dei prezzi, ma le presenze sono in calo. Questo trend è iniziato a maggio e ha proseguito anche a luglio. Tengono bene le prenotazioni degli stranieri, che sono in aumento su tutto il periodo e che vanno a colmare in parte alla domanda del mercato interno, in forte calo. Oggi lavorano gli alberghi che in epoca Covid sono riusciti a rispondere a una domanda che stava cambiando, in base alle esigenze dei giovani e degli stranieri, che magari erano abituati ad altri mercati, ma con i confini chiusi hanno conosciuto nuove realtà, nelle quali ora tornano. Per il futuro bisognerà interrogarsi su quale offerta il Savonese vuole proporre».