Avvio piatto per Borse europee, mentre quelle asiatiche risentono della crisi del settore immobiliare in Cina. L’indice Msci dei listini della regione Asia-Pacifico al di fuori del Giappone cede l’1,7% dopo aver perso il 2% la scorsa settimana, mentre Tokyo ha perso l’1,3% nonostante il sostegno dello yen debole. Country Garden Holdings, uno dei maggiori sviluppatori immobiliari cinesi, ha annunciato perdite per oltre 7 miliardi di dollari e la difficoltà a pagare le cedole sulle sue obbligazioni denominate in dollari per un ammontare di 22,5 milioni di dollari. Rischia il fallimento se non pagherà le cedole entro i 30 giorni del “periodo di grazia”. Ma è in generale l’economia cinese in evidenti difficoltà, come risulta dai dati più recenti che indicano una deflazione, a diffondere pessimismo nei mercati.
In apertura Londra segna -0,11%, Francoforte -0,09%, Parigi -0,18%, Milano -0,21%, Madrid -0,11%.
Lo spread Btp/Bund alle 9.15 è a 1,42 punti.
A Piazza Affari intorno alle 9.30 in testa al listino principale corre Bper Banca (+1,82%), in coda Iveco (-0,95%).
Sul mercato valutario, l’euro cala a 1,0932 dollari da 1,0957 venerdì in chiusura e vale 158,29 yen (da 159,10), mentre il rapporto dollaro/yen e’ a 144,80 (da 144,71) dopo aver fatto segnare il massimo del 2023 sulla divisa giapponese.
I timori per la congiuntura negativa dell’economia cinese, che potrebbe generare un calo della domanda globale, deprimono il prezzo del petrolio: i future ottobre sul Brent perdono l’1,23% a 85,74 dollari al barile, mentre i contratti per settembre sul Wti sono in calo dell’1,2% a 82,19 dollari. In rialzo del 4,2% a 36,8 il prezzo del gas naturale ad Amsterdam.