La correzione della tassa sugli extra-profitti, che dimezzano l’impatto previsto sulle banche a circa 2,5 miliardi, ha rilanciato a Piazza Affari i titoli bancari che hanno recuperato oltre 4 miliardi in termini di capitalizzazione, pur sempre meno della metà di quanto bruciato ieri. Milano (+1,31%) risulta così maglia rosa tra le Borse europee che hanno chiuso in rialzo, assorbendo la delusione causata ieri dai dati negativi sull’economia cinese. Londra segna +0,8%, Madrid +0,57%, Parigi +0,72%, Francoforte +0,49%
Spread Btp/Bund sui 167 punti (variazione -1,08%, rendimento Btp 10 anni +4,13%, rendimento Bund 10 anni +2,46%).
A Piazza Affari boom di Fineco (+7,12%), Banco Bpm (+5,45%), Unicredit (+4,37%), Banca Mediolanum (+2,68%), Bper (+2,21%), Intesa Sanpaolo (+2,33%). Brillante anche Telecom (+5,7%) grazie ai nuovi segnali di interesse da parte di Kkr per la rete. In coda Generali (-1,15%) nel giorno della pubblicazione dei conti semestrali.
Sul mercato valutario, dollaro e yen risentono del calo dell’avversione al rischio dovuto alla congiuntura negativa della Cina che fa prevedere nuovi interventi governativi di stimolo all’economia. L’euro si rafforza a 1,0981 dollari, da 1,0950 ieri in chiusura, e a 157,72 yen (da 156,85). Il rapporto dollaro/yen e’ a 143,61 (da 143,28).
Sale il pezzo del petrolio, spinto dai tagli alla produzione di Russia e Arabia Saudita: il Brent ottobre guadagna l’1,15% a 87,16 dollari al barile dopo aver toccato i massimi da aprile, mentre il Wti per settembre sale dell’1,34% a 84,03 dollari. In rialzo anche il gas naturale con le previsioni della E.On, di un mercato ancora in crisi, e i rischi per le forniture di Gnl dopo l’annuncio di scioperi in Australia. Sulla piattaforma Ttf di Amsterdam il future settembre sale del 27,8% a 39,7 euro per megawattora dopo aver toccato il nuovo massimo da aprile oltre i 43 euro.