Dal rapporto sul mercato del lavoro Usa risulta che in luglio sono stati creati meno posti del previsto e le cifre di giugno sono state ritoccate al ribasso. Questi dati potrebbero indurre la Fed a rallentare la stretta sui tassi, anche se i salari sono cresciuti e il prezzo del petrolio è in rialzo, e tanto è bastato alle borse europee per chiudere in rialzo una seduta iniziata all’insegna della cautela. Londra +0,47%, Madrid +0,66%, Parigi +0,75%, Francoforte +0,37%. In rosso solo Milano (-0,40%).
Spread Btp/Bund sui 168 punti (variazione -0,28%, rendimento Btp 10 anni +4,21%, rendimento Bund 10 anni +2,54%)
A Piazza Affari brilla Leonardo (+2,87%), seguita da Mps (+2,8%), Tenaris (+2,22%). In coda Interpump (-4,73%).
L’euro passa di mano a 1,1039 dollari (1,0946 in avvio e 1,0953 ieri in chiusura) e a 156,479 yen (156,1 e 155,76), con il cambio dollaro/yen a 141,769 (142,65 e 142,19).
Il prezzo del petrolio è in rialzo quando l’Opec+ non ha annunciato interventi sulla produzione dopo i tagli già previsti da parte di Arabia Saudita e Russia: il contratto consegna ottobre sul Brent sale dello 0,9% a 85,91 dollari al barile e quello scadenza settembre sul Wti dello 0,98% a 82,35 dollari al barile. Il prezzo del gas ad Amsterdam scende del 3,2% a 29,5 euro al megawattora.