A giugno l’inflazione mostra una netta decelerazione, in un quadro di stabilità dei prezzi sul piano congiunturale (l’ultima variazione nulla su base mensile si era registrata a maggio 2021). In Liguria, tuttavia, l’inflazione resta anche questo mese più elevata rispetto alla media italiana.
Nel mese di giugno 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registri una variazione nulla su base mensile e un aumento del 6,4% su base annua, da +7,6% nel mese precedente, confermando la stima preliminare. In Liguria l’inflazione su base annua nel mese di giugno è pari a +8,2% (in calo rispetto al 9,3% di maggio): ancora più alto il valore relativo alla città di Genova, che registra una variazione del +8,5%, superiore a tutti gli altri capoluoghi di provincia.
Il rallentamento dell’inflazione continua a essere fortemente influenzato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici, in particolare della componente non regolamentata, in apprezzabile calo rispetto a maggio. Nel settore alimentare, l’ulteriore frenata del ritmo di crescita su base annua dei prezzi dei prodotti lavorati contribuisce alla decelerazione dell’inflazione di fondo (scesa da +6,0% a +5,6%).
Prosegue, infine, la fase di rallentamento della crescita tendenziale dei prezzi del “carrello della spesa” (beni alimentari, prodotti per la cura della casa e della persona), che passa da +11,2% di maggio a +10,5%.
Osservando i capoluoghi delle regioni e delle province autonome e nei comuni non capoluoghi di regione con più di 150mila abitanti l’inflazione più elevata si osserva a Genova (+8,5%), Firenze (+7,6%), Perugia e Palermo (+7,2% per entrambe), mentre le variazioni tendenziali più contenute si registrano a Catanzaro (+4,7%) e a Potenza (+3,8%).