Mentre il cantiere genovese Otam si prepara a festeggiare il suo 70° compleanno, la terza unità dell’Otam 70HT, disegnata da Giuseppe Bagnardi di BG Design Firm con le linee dello scafo di Umberto Tagliavini Marine Design, è stata consegnata all’armatore e si appresta a fare il suo debutto internazionale al Cannes Yachting Festival 2023 di settembre.
Otam nasce nel 1954, acronimo di Organizzazione tigullio assistenza motoscafi, come uno dei primi cantieri di rimessaggio e punto di riferimento nella nautica Ligure. Negli anni 90 inizia la produzione dei propri modelli “veloci e iconici” e, ad oggi, ha prodotto circa 90 scafi.
Su specifica richiesta dell’armatore, Otam ha migliorare ulteriormente il 70HT con una maggiore efficienza nei consumi a velocità di crociera superiori ai 40 nodi, grazie anche alla costruzione leggera ma rigida in aramat, kevlar e fibra di carbonio.
«Questa barca appartiene a un armatore con una profonda conoscenza tecnica e che ama navigare tutto l’anno e in ogni condizione di mare − spiega Matteo Belardinelli, sales & communication manager di Otam − La sua scelta non è stata affatto casuale: si è rivolto a noi perché conosceva il nostro approccio sartoriale e sapeva che saremmo stati aperti ed in grado di soddisfare il suo dettagliato elenco di richieste prima tecniche e poi estetiche, un vero custom puro insomma. Poiché utilizza la barca 12 mesi all’anno, ad esempio, ha richiesto di avere a bordo il riscaldamento, l’aria condizionata e, nei bagni, i pavimenti riscaldati e molto altro ancora».
Un’altra richiesta speciale è stata quella di spostare verso poppa i generatori: questo ha comportato uno studio dettagliato, da parte del team di ingegneri interni, sulla distribuzione dei pesi, così da garantire che maneggevolezza e prestazioni non venissero compromesse ma anzi migliorate. L’armatore ha inoltre richiesto una postazione di copilota dotata esattamente delle stesse strumentazioni di navigazione e monitoraggio presenti nella postazione di comando principale.
Come per il primo e il secondo scafo di questa serie, è stata scelta la versione dell’Otam 70HT senza garage per il tender e con accesso laterale al pozzetto di poppa. Ma a un attento esame, si nota che ci sono pochissime somiglianze con i suoi cugini della serie: l’armatore ha infatti voluto il tetto rigido scorrevole più grande possibile, così da ottenere una ventilazione naturale sia all’ancora che in navigazione, mentre tutti i marmi sono selezionati e tagliati dallo stesso blocco, in modo che la venatura sia costante in tutto lo #yacht coerente con l’artigianalità e le tradizioni del vero Made in Italy di cui #otam è ambasciatore nel mondo.
Sul ponte inferiore trovano posto tre cabine, una cucina e gli alloggi dell’equipaggio (con accesso indipendente dal ponte di prua), mentre sul ponte principale ecco una dinette e una seconda cucina.
«Come ogni #otam, anche il nuovo #otam70ht è stato progettato per superare le aspettative dei nostri armatori che danno un forte valore alla piena libertà di espressione − continua Belardinelli − Tutti loro, senza eccezioni, sono alla ricerca di qualcosa di unico ed esclusivo e questo ci porta a spingerci sempre oltre i nostri limiti. Quest’ultima consegna è un altro esempio della nostra mission: Crediamo fermamente che l’artigianalità sia la massima espressione del lusso».
Il prossimo scafo della serie, sempre customizzabile, potrà essere consegnato in soli 12 mesi “chiavi in mano ed interamente custom”.