La Liguria è la regione italiana che più potrebbe beneficiare dall’effettiva realizzazione
delle opere e degli interventi previsti nel Pnrr con una crescita record del settore edile
e della sua capacità di garantire occupazione. Lo sostiene Ance Liguria.
L’occupazione in edilizia potrebbe registrare, proprio nel campo delle costruzioni, un
incremento dell’8,4% a fronte di un incremento medio annuo del valore aggiunto del
9,3% rispetto al 2019.
“Un vero e proprio boom – scrive in una nota l’Associazione dei costruttori – che conferma l’enorme valore strategico del Pnrr”.
Il Piano prevede l’assegnazione alla Liguria di 1,9 miliardi per la realizzazione di opere
pubbliche e private (in prevalenza portuali e ferroviarie), pari al 4,3% di quanto
assegnato su scala nazionale.
L’importo medio annuo per il periodo 2023-26 – afferma lo studio di Bankitalia –
corrisponde al 18,9% del valore aggiunto del settore sull’economia regionale nel 2019 (contro un 13,4 nella media nazionale).
L’effetto moltiplicatore in Liguria sarebbe particolarmente accentuato: le risorse ogni anno assegnate determinerebbero un incremento medio nei livelli del valore aggiunto e dell’occupazione dipendente nelle costruzioni pari, rispettivamente, al 9,3 e all’8,4% dei valori registrati nel 2019.
La crescita dell’occupazione sarebbe superiore a quella registrata tra il 2019 e il 2021, che in Liguria è stata inferiore rispetto alle aree di confronto anche a causa del minore ricorso agli incentivi fiscali legati alle ristrutturazioni edilizie.
Ance Liguria sulla base delle elaborazioni condotte dal centro studi aveva già anticipato il trend positivo, ma la conferma di Banca d’Italia è considerata autorevole: la domanda di lavoro generata dal Pnrr sarebbe concentrata tra le figure degli operai semplici e specializzati, ma anche nelle categorie professionali più qualificate (ingegneri, architetti e tecnici) sarebbe superiore alla media italiana.
Per reperire i lavoratori necessari, le imprese potrebbero attingere al bacino di persone in cerca di occupazione, o inattive ma disponibili a lavorare, con precedenti esperienze nelle costruzioni. Secondo i dati della rilevazione forza lavoro, nel 2021 in regione queste erano pari a circa 5.000 unità, un valore superiore alla domanda aggiuntiva di lavoro stimata (poco più di 2.000 posizioni in media d’anno). Il fabbisogno di manodopera potrebbe essere soddisfatto anche tramite il ricorso a forza lavoro proveniente da fuori regione, dall’estero, o attraverso flussi di mobilità fra settori.
«Le previsioni formulate dal Centro studi della Banca d’Italia – afferma Emanuele Ferraloro, presidente di Ance Liguria – impongono un doppio salto di qualità: da un lato, uno sforzo concentrato di istituzioni e imprese per cogliere questa occasione determinata dal Pnrr e contribuire in modo determinante alla rapida esecuzione delle opere pubbliche programmate; dall’altro una collaborazione intensiva fra imprese mondo del lavoro nel campo della formazione, ma anche nella capacità di imporre a un mercato del lavoro spesso sonnolento quella scossa positiva che può determinare l’avvio di un percorso virtuoso desinato a prolungarsi ben oltre il Pnrr».