Uniti contro l’afrofobia. Il 16 giugno un evento ai Giardini Luzzati di Genova a cura della Rete Migranti coordinata da Celivo, realtà nata nel 2011 e composta da associazioni ed enti che si occupano di migranti e integrazione nella città metropolitana di Genova.
La rete ha preso parte al progetto europeo Champs – Uniti contro l’afrofobia, realizzando un progetto territoriale in linea con quello europeo. Proprio i risultati di quanto emerso a Genova vengono restituiti nell’evento del 16 giugno. L’iniziativa fa parte del XIII Convegno “Italia – Africa” organizzato dal Consorzio SPeRA, previsto in città dal 12 al 16 giugno.
Il progetto Champs., acronimo di Champions of Human rights And Multipliers countering afroPhobia and afrophobic Speech (Campioni dei diritti umani e moltiplicatori nel contrastare l’afrofobia e il linguaggio afrofobico) è un progetto promosso da Amref Italia insieme ad alcuni partner tra cui Csvnet e la rete dei Centri di Servizio per il Volontariato, per combattere l’afrofobia e l’incitamento all’odio.
L’obiettivo di Champs in Italia è analizzare e decostruire gli atteggiamenti e i linguaggi discriminatori nei confronti delle persone di provenienza africana, grazie al ruolo attivo e rafforzato delle associazioni di afrodiscendenti e a una più diffusa conoscenza e consapevolezza delle dinamiche che li generano.
IL PROGETTO GENOVESE: SITTING WITH A STRANGER (AL TAVOLO CON UNO STRANIERO)
La rete Migranti del Celivo ha ideato e realizzato il progetto “Sitting with a stranger” (al tavolo con uno straniero, nella foto). In pratica è stato realizzato un esperimento sociale: in alcuni bar del centro storico un volontario della Rete Migranti ha invitato i passanti a entrare per un caffè offerto, accompagnandoli a un tavolo dove era seduta una persona afrodiscendente e invitandoli a scambiarsi reciprocamente informazioni sulla propria identità, attività, ecc. in pochi minuti.
Dopo l’incontro, è stato chiesto in privato un commento a entrambi; tutti i contributi sono stati messi assieme in un video-racconto sulle vicissitudini dei volontari e le testimonianze di chi si è seduto al tavolo. L’esperimento si è tenuto in più riprese tra aprile e maggio in 7 bar del centro; sono stati coinvolti 15 volontari afrodiscendenti e non, con un totale di 50 incontri effettuati.
«L’evento del 16 giugno – spiega Diego Longinotti, referente del Celivo per la Rete Migranti – oltre a restituire i dati del progetto condotto a Genova, vuole proporre un dibattito su cosa è l’afrofobia, quanto è presente nella nostra città, come la stiamo contrastando. A guidare la riflessione saranno le stesse persone che vivono ogni giorno, in prima persona, le implicazioni connesse al tema: persone afrodiscendenti nostre concittadine, tra cui quelle che nelle scorse settimane si sono messe in gioco nel progetto. È giusto che siano loro, nel rispetto del diritto ad autorappresentarsi, a raccontare se c’è ancora discriminazione nella società e a prendere posizione in merito, suggerendo a chi sarà presente uno sguardo diverso da quello superficiale. Sarà altresì un’occasione per i volontari e per gli operatori coinvolti nell’ambito delle migrazioni per riflettere su concetti nuovi e su fenomeni discriminatori spesso sottovalutati».
IL PROGRAMMA DI VENERDI 16 GIUGNO – AREA ARCHEOLOGICA GIARDINI LUZZATI
Si inizia alle 16 con l’accoglienza da parte dei protagonisti locali del progetto.
Alle ore 16:10 proiezione del filmato introduttivo progetto Champs intitolato “Che volto ha l’afrofobia nella tua vita?”
Alle 16:15 proiezione del video-racconto “Sitting with a stranger” della Rete Migranti del Celivo.
Alle 16:45: Il razzismo quotidiano – Parole e racconti, condotto da Joy Obasuyi del progetto CHAMPS. Una serie di storie e testimonianze da parte di persone afrodiscendenti.
Alle 17:30: Genova e l’afrofobia: come siamo messi? Un dibattito aperto rispetto al contesto genovese.
«Che volto ha l’italianità? Non la mia, non ancora. – interviene Joy Obasuyi del progetto Champs – Arriverà un giorno in cui parole come italo-nigeriana, afrodiscendente, afro-italiana diventeranno comuni e cadranno quelle barriere che per le persone afrodiscendenti rendono i diritti delle concessioni da meritarsi. Solo allora, sotto la maschera dell’italianità, potremo finalmente vedere il volto di una persona nera».
L’accesso è libero, tutta la cittadinanza è invitata. Il programma dell’evento è disponibile sul sito del Celivo.