È stata presentata oggi “Il mare più bello 2023“, la guida blu alle migliori località costiere di mare e di lago di Legambiente e Touring club italiano che da 23 anni segnala i comuni che più si impegnano per migliorare la qualità ambientale attraverso il vessillo delle vele. Un simbolo che testimonia non solo la purezza delle acque ma in generale la qualità ambientale e dei servizi offerti. Un quadro su quanto di buono fanno le amministrazioni locali costiere lungo la nostra penisola per essere all’altezza delle sfide imposte dalla crisi ambientale planetaria.
Le vele – da 1 (punteggio minimo) a 5 (punteggio massimo) – sono il vessillo assegnato ai comuni più meritevoli attraverso i dati raccolti da Legambiente.
Nel 2023 in Italia sono 21 le località che hanno ottenuto il vessillo più ambito delle cinque vele distribuite in 7 regioni. La Sardegna è risultata la regione più premiata con ben 7 località, seguono la Toscana con 4; la Puglia e la Campania entrambe con 3 località e la Sicilia con 2 e la Basilicata e la Calabria.
In Liguria luci ed ombre. A differenza del 2022, quest’anno in Liguria non sono state assegnate le 5 vele anche se i comprensori con i loro comuni aumentano il numero di vele presenti nella guida passando dalle 80 del 2022 ad 86 del 2023.
In positivo i risultati che vedono una migliore organizzazione e l’aumento della raccolta differenziata, un’ampia disponibilità di prodotti alimentari locali, di specialità enogastronomiche, la sicurezza alimentare, i percorsi e l’offerta culturale.
A pesare in negativo sulla Liguria e sui risultati ottenuti, invece, sono gli indici relativi al parametro stato delle aree costiere che indaga la pressione sui sistemi idrici, l’affollamento dei turisti, il peso delle seconde case rispetto alla capacità abitativa totale, il rapporto aree edificate/aree naturali protette e, in particolare, il peso che ha nella classifica l’indice di congestione turistica.
«Per questo – afferma Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria – il comprensorio delle Cinque Terre ha ridotto di una vela la propria performance, rispetto ad un tema che è di interesse, impatto e difficile gestione per diversi comuni in Italia. Il Parco nazionale delle Cinque Terre e i comuni stanno provando a mettere a sistema alternative che portino ad una decongestione del territorio, ma le pressioni e gli interessi economici che determinano il sovraffollamento turistico sono pesanti. Agli Stati generali che il Parco ha organizzato per affrontare anche questo tema abbiamo proposto la creazione di un ufficio operativo supportato da Regione e Prefettura, che devono avere maggior protagonismo, per affiancare l’Ente Parco determinando le migliori soluzioni e poter accelerare la protezione ambientale e sociale che l’overtourism sta depauperando».
Le vele assegnate in Liguria ci restituiscono la fotografia di una regione tagliata in due con un levante un po’ in affanno che non ottiene i risultati del 2022: Vernazza, Riomaggiore e Monterosso nelle Cinque Terre passano da 5 a 4 vele (-1 rispetto al 2022) e Portovenere da 4 a 2 (-2 rispetto al 2022). Anche nel Golfo dei Poeti diminuiscono le vele con Rapallo, Moneglia, Lavagna, Sestri Levante e Santa Margherita che da 3 vele passano a 2. Mantengono le tre vele dello scorso anno Portofino, Camogli e Sori.
Nel Ponente le vele crescono anche se bisogna dire che partivano da una posizione più arretrata. Raggiungono tre vele Taggia, Riva Ligure, Camporosso al mare (+1 rispetto al 2022).
Due vele a Finale Ligure, Noli, Varazze, Andora, Bergeggi, Ceriale, Celle (+ 1 dal 2022).
Le performance peggiori anche quest’anno sono quelle di Ospedaletti, Bordighera e Diano Marina fermi a una sola vela.