Numeri in crescita per l’edizione numero otto di Seafuture, ospitata nell’Arsenale della Spezia. Le aziende partecipanti sono oltre 300, 73 le delegazioni estere previste e oltre 50 le conferenze in programma fino all’8 giugno.
Tra i temi al centro della fiera internazionale della blue economy e dell’innovazione tecnologica c’è la salvaguardia del mare. «Il tema della sostenibilità ambientale è trasversale a tutte le attività – conferma Lorenzo Forcieri, presidente del Distretto ligure delle tecnologie del mare –. Noi siamo impegnati con le nostre aziende e con gli enti di ricerca presenti in Liguria, dal Cnr, Enea, Ingv; Unige, siamo impegnati a sviluppare progetti che garantiscano la sostenibilità ambientale nelle varie attività legate al mare, sia quelle legate alla navigazione di superficie, sia quelle legate alla navigazione subacquea, sia quelle che consentono di ripristinare e difendere l’ambiente marino che credo debba essere nel modo più assoluto salvaguardato perché sarà una delle più grandi risorse che avrà l’umanità nel suo futuro».
Il programma di quest’anno prevede 50 conferenze e 3 mila incontri negli spazi dell’Arsenale e su unità ormeggiate all’interno della base.
«Oltre alla qualità della fiera, che a mio giudizio ha raggiunto livelli di eccellenza a livello europeo, così come Euronaval a Parigi e altre mostre che si tengono in città importanti, credo che il successo di questa iniziativa sia stato di essere usciti al di fuori di un tema strettamente legato alla difesa e al militare e di aver aperto l’orizzonte a trecentossessanta gradi sul mare, affrontando questi temi, ambiente, sostenibilità ecologica, sviluppo di attività e produzioni alternative, idrogeno – commenta Forcieri –. Tutte queste attività hanno reso Seafuture una manifestazione nuova, che è partita dal militare ma che è andata sulle tecnologie duali, sulle nuove tecnologie, sui nuovi necessari sistemi di protezione e difesa ambientale ed è diventato questo, che è stato un grande successo».
«Visitatori, aziende, interventi, convegni, spero che anche la città della Spezia lo riconosca, che questo sia un patrimonio di cui andare orgogliosi e che va mantenuto in questa città e in questa bellissima base navale, che attraverso Seafuture fa capire come potrebbe essere l’uso duale delle strutture che sono dentro l’arsenale. Queste sono strutture nate come officine, attività militari, eccetera e ora sono utilizzate per fare una fiera. Tante altre cose possono essere fatte in questo modo, mantenendo anche la possibilità di un uso da parte della forza armata, ma allo stesso tempo essere anche utilizzata a fini civili. Questa, secondo me, è la strada per il futuro», conclude il presidente del Dltm.