Completamento della diga foranea di Vado Ligure, con l’avvio dei lavori previsti entro il primo semestre del 2025, realizzazione della nuova strada sulla sponda del torrente Segno, rifacimento del ponte di via alla Costa e del ponte di via Verdi, sistemazione del rio Lussu e dell’adiacente vasca “ex Tirreno Power”: sono questi i nuovi interventi infrastrutturali contenuti nel protocollo d’intesa per lo sviluppo, la sostenibilità e l’occupazione di Vado Ligure firmato oggi, per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro.
Il documento, in considerazione delle nuove esigenze del territorio e degli sviluppi portuali realizzati e futuri, va a integrare quello sottoscritto nel 2008 e aggiornato nel 2018, inserendo appunto nuovi interventi infrastrutturali e aggiornando il cronoprogramma delle opere già in corso di esecuzione. Con la sottoscrizione del protocollo si avviano le procedure per l’aggiornamento dell’Accordo di Programma, che verrà siglato entro il 31 luglio di quest’anno.
Si tratta di una serie di opere compensative sollecitate dal Comune savonese che concederà i propri impianti per la produzione dei cassoni necessari alla realizzazione della nuova diga di Genova, una volta ottenuto il via libera dagli uffici regionali a cui spetta la procedura di screening di Valutazione di impatto ambientale.
«I cassoni necessari per la nuova diga di Genova saranno realizzati a Vado Ligure − afferma Rixi − le opere di accompagnamento rappresentano uno sforzo importante sottoscritto per sostenere lo sviluppo del territorio con le necessarie iniziative messe in campo dal sindaco Giuliano. Avanti così, la nuova diga verrà realizzata e così sarà anche per tutti i collegamenti stradali e ferroviari necessari. Le cose si costruiscono un pezzo per volta».
Lo dice il deputato e vice ministro al Mit Edoardo Rixi a margine della firma del protocollo d’intesa tra Comune di Vado Ligure, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione Liguria e Adsp Mar Ligure occidentale.
Il protocollo d’intesa è stato firmato oggi dal viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi, dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, dal sindaco di Vado Ligure Monica Giuliano e dal presidente della Provincia di Savona Pierangelo Olivieri.
Per quanto riguarda la realizzazione della diga foranea di Vado Ligure, i lavori della prima fase sono in corso di esecuzione per un importo pari a circa 78 milioni di euro, con termine previsto per il 2025: la seconda fase prevede il completamento del progetto di fattibilità tecnica economica entro agosto 2023, aggiudicazione e l’avvio lavori rispettivamente entro fine 2024 e primo semestre 2025, con l’impegno da parte di Mit, Regione Liguria e AdSP a reperire la copertura finanziaria, stimata in circa 80 milioni di euro.
La strada lungo il torrente Segno, necessaria al collegamento tra la zona industriale, il retroporto e gli ambiti portuali di Vado e Bergeggi, servirà a separare il traffico commerciale e pesante dal traffico leggero urbano e per favorire lo sviluppo delle nuove attività presenti sul territorio. Il costo previsto per l’intervento è pari a circa 9 milioni di euro.
Il rifacimento del ponte di via alla Costa, collegato con la nuova via Trieste, mira a completare gli interventi di separazione tra la viabilità urbana e la viabilità industriale e portuale. Il costo previsto per l’intervento è di circa 9 milioni di euro.
Il rifacimento del ponte di via Verdi consentirà il collegamento diretto tra la strada di scorrimento veloce, la zona industriale, il retroporto e gli accessi agli ambiti portuali di Vado e Bergeggi. Il costo previsto dell’intervento è pari a circa 5 milioni di euro.
La sistemazione del rio Lussu e dell’adiacente vasca “ex Tirreno Power” avrà un costo previsto di circa 1,5 milioni di euro.
Il documento sottoscritto oggi contiene inoltre un aggiornamento del cronoprogramma delle opere già comprese nell’accordo di programma del 2008.
Per quanto riguarda la riqualificazione della zona fronte mare di Vado Ligure, per il porticciolo a levante della piattaforma e il molo si prevede il ricorso al Project Financing con l’acquisizione di manifestazioni di interesse per l’affidamento della progettazione, per la costruzione e la gestione dell’opera. Il costo stimato dell’opera è pari a 35 milioni di euro. L’inizio dei lavori è previsto entro il 2025.
Per quanto riguarda il trasferimento dall’alveo del torrente Segno delle condotte di prodotti energetici e chimici, si prevedono interventi per un costo complessivo pari a 8 milioni di euro, con l’inizio dei lavori entro la fine del 2023 e la conclusione entro la fine del 2024.
Per quanto riguarda la messa in sicurezza del torrente Segno, l’intervento prevede un costo complessivo pari a 18 milioni di euro e l’inizio dei lavori entro il primo semestre 2024. La messa in sicurezza rio Sant’Elena prevede un costo complessivo di 5,9 milioni di euro e l’inizio lavori previsto entro il primo semestre 2024.
Riguardo invece al casello autostradale di Vado Ligure, si prevede la valutazione della Via Nazionale in corso sul progetto definitivo entro il 31 dicembre 2023 e, dopo i vari passaggi necessari, l’affidamento dei nel gennaio 2025 e la loro conclusione nel gennaio 2028.
«Questo protocollo d’intesa porta all’aggiornamento dell’accordo di programma che lega tutte le istituzioni del territorio, Autorità portuale, Regione Liguria, provincia di Savona, ministero delle Infrastrutture e comune di Vado, nato nel 2008 con il progetto della piattaforma del porto e che vedrà il completamento di una serie di opere, alcune aggiuntive e altre già previste allora e non ancora portate avanti – spiega il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – parliamo ad esempio del completamento della diga per la piattaforma, della realizzazione di un approdo turistico e di tante altre opere importanti per Vado, dove verrà localizzata la fabbrica dei cassoni necessari al completamento del suo porto e della nuova diga di Genova, dato che si tratta dello stesso tipo di produzione».
«Il protocollo d’intesa firmato oggi, con interventi complessivi per oltre 100 milioni di euro, rappresenta una best practice di sviluppo e governo del territorio e di ascolto dei bisogni della cittadinanza − dichiara il Presidente dell’Autorità di Sistema portuale Paolo Emilio Signorini − il Protocollo mira ad accelerare i progetti già in corso di esecuzione sul fronte dell’accessibilità e della salvaguardia ambientale, programmare nuove opere di “cucitura” tra città e porto e valorizzazione del waterfront nonché attivare forme di coinvolgimento occupazionale, formativo, imprenditoriale e commerciale della comunità vadese nell’ambito dei significativi investimenti pubblici e privati che stanno interessando il porto e il retroporto di Vado. Entro luglio 2023, gli impegni del protocollo confluiranno nell’Addendum all’Accordo di Programma del 2008 sancendo così la dinamicità di quest’area territoriale».
«Vado Ligure ha saputo riqualificarsi industrialmente attirando adeguamenti infrastrutturali importanti e progetti imprenditoriali ambiziosi – sottolinea l’assessore allo Sviluppo economico Andrea Benveduti – Apprezziamo che la Liguria del fare prosegua questo cammino, funzionale a una riqualificazione, non solo economica, ma anche rispettosa della qualità del nostro territorio».
«Vado Ligure ha di fronte nuove opportunità di sviluppo che devono seguire lo stesso percorso degli ultimi 10 anni – commenta il sindaco Monica Giuliano − nuove economie accanto a nuovi servizi e opere pubbliche per la città: l’accordo di programma è stato lo strumento necessario che ha reso possibile tutto ciò. Con la firma di oggi avviamo un nuovo percorso con tutte le istituzioni che hanno competenze in termini economici e progettuali: saranno individuati nuovi interventi per la riduzione del rischio idrogeologico, per la realizzazione delle infrastrutture di ultimo miglio, per la realizzazione delle opere pubbliche a mare e a terra destinate a servizi. Per la collettività saranno mesi di confronto costruttivo perché il nostro obiettivo, così come dimostrato dai fatti, è quello di accompagnare la crescita economica con quella del benessere della popolazione anche in termini occupazionali».
«Si tratta della formalizzazione di un accordo molto importante e concreto come la tempistica con il quale si è arrivato a definirlo visto gli sviluppi delle attività e delle iniziative necessarie – spiega il presidente della Provincia di Savona Pierangelo Olivieri – Questa la sfida alla quale le amministrazioni insieme devono rispondere nella velocità, nella gestione dei dossier che si presentano, per un polo produttivo logistico ed industriale in generale quale quello savonese animato dall’area portuale vadese e savonese ormai ritornato prioritario non solo a livello regionale, come dimostrano dati come quelli dell’aumento dei traffici pesanti sul nostro comprensorio di oltre il 10% nei primi mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2019».