Il 2022 è stato un anno da record per l’Italia con 1,6 miliardi di euro di investimenti in venture capital. La parte del leone la fa la Lombardia che con 1,3 miliardi di euro investiti copre circa l’80% del totale. Seguono la Toscana, con 77 milioni di euro investiti (5% del valore totale del mercato) e il Lazio con il 3% del mercato (56 milioni di euro). La Liguria si posiziona al sesto posto nella classifica nazionale, con circa 18 milioni di euro investiti.
Tuttavia, nei primi tre mesi del 2023 il venture capital italiano ha frenato la sua corsa: la contrazione è del 16% in termini di volume e del 69% in termini di valore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
È quanto emerge dal secondo Italy Venture Capital Scanner di Bain & Company, presentato nel corso di un evento tenutosi negli uffici di Milano della società di consulenza strategica, a cui hanno preso parte diversi protagonisti del mondo venture capital italiano (Casavo, Cubbit, Golee, GoVolt, Innovheart, MUGO, newcleo, Planet Farms, Poke House, Scalapay, The Circle) ma anche alcuni investitori (United Ventures, Eureka! Venture e NS Partners Group).
«Da gennaio ad oggi – spiega Emanuele Veratti, partner e digital practice leader di Bain & Company – abbiamo comunque registrato deal rilevanti e, in un contesto globale di incertezza, questo rappresenta un segnale decisamente positivo. Nella seconda metà dell’anno sarà fondamentale il supporto istituzionale, in particolare la messa a terra delle risorse del Pnrr destinate a transizione energetica e digitale. Questa liquidità sarà cruciale per sostenere il volume dei deal, fornire ulteriore spinta a questo mercato e replicare i numeri dello scorso anno».
Nel 2022 gli investimenti in venture capital si sono contratti ovunque in Europa – in particolare in Germania e in Spagna – a eccezione dell’Italia, unico Paese in controtendenza con un +46%.
Gli investimenti in Italia lo scorso anno hanno raggiunto quota 1,6 miliardi di euro. Tuttavia il nostro paese, con un peso del 2%, ricopre ancora un ruolo marginale nel panorama venture capital europeo, che è guidato da Regno Unito, Francia e Germania, mercati storicamente più maturi.
«I risultati registrati nel nostro Paese lo scorso anno confermano il trend di crescita del venture capital, che ha messo a segno il secondo anno consecutivo con investimenti sopra quota 1 miliardo. L’Italia – ha commentato Veratti – continua quindi a giocare un ruolo centrale e pionieristico nel mondo della ricerca, dell’innovazione e dello sviluppo del talento. Tuttavia, c’è ancora molto spazio per una crescita sistemica degli investimenti in startup ed è necessario e urgente accelerare sulla forte frammentazione ancora esistente in termini di investimenti in venture capital nel Paese: se la Lombardia (ed in particolare l’area di Milano) si conferma l’hub principale in termini di innovazione – seguito da Toscana e Lazio – il resto del Paese continua a mostrare un forte gap».
La ricerca evidenzia come – nonostante la contrazione in termini di numeri – lo scorso anno la crescita sia stata guidata dalla dimensione dei deal, con un evidente consolidamento verso mega deal e early e later stage. In termini di settori, il mondo dei servizi finanziari ha registrato i maggiori investimenti di venture capital, seguito dalla tecnologia. Sul podio dei più grandi deal in venture capital registrati in Italia nel 2022 per valore Bending Spoons, Satispay, Scalapay.