«Pur apprezzando il fatto che ieri siano stati scelti i componenti della nuova Commissione parlamentare antimafia, a oltre sette mesi dall’insediamento della nuova legislatura ritengo inaccettabile il fatto che non si sia ancora formata la nuova Commissione e che non sia stato nominato il suo presidente». Questo l’attacco del presidente della Commissione regionale antimafia della Liguria, Roberto Centi.
L’antimafia, essendo una commissione speciale, ha bisogno di 60 giorni di tempo dall’approvazione della legge per la sua istituzione. Una finestra di tempo “ampiamente trascorsa in questa Legislatura”.
«Solo ieri sono stati scelti con difficoltà, e tardivamente, i componenti della Commissione nazionale, ma non è ancora stato trovato l’accordo sul presidente che, ricordo, spetta alla maggioranza, quindi ai partiti di centrodestra – sottolinea Centi -. Questo ritardo finora ha causato come primo effetto il mancato controllo sui candidati cosiddetti ‘impresentabili’ per problemi giudiziari nelle elezioni amministrative e regionali. Da settembre si è votato per le regionali in Lombardia, in Lazio e in Friuli Venezia Giulia, mentre lo scorso fine settimana si sono svolte le elezioni amministrative in oltre 800 Comuni. Senza Commissione parlamentare antimafia non è stato svolto alcun controllo sui candidati di tutte queste elezioni».
«Eppure – aggiunge Centi – le recenti indagini dimostrano come le trame della criminalità organizzata siano sempre più inserite nel tessuto economico e anche politico di tutto il Paese. Penso ad esempio alla nostra Liguria e alle inchieste sulle mafie soprattutto nel ponente ligure, in quei Comuni dove si è votato la scorsa settimana senza alcun controllo sui candidati nelle liste. Candidati che nella quasi totalità dei casi, devo constatare con un certo disappunto, non hanno inserito il tema della criminalità organizzata nei loro programmi».
Il controllo sui cosiddetti “impresentabili”, secondo Centi, non è l’unico problema causato dall’assenza di una Commissione parlamentare antimafia. «In questi mesi e nei prossimi anni in Italia arriveranno oltre 200 miliardi di euro con il Pnrr, un fiume di soldi attraverso enormi appalti come quello per la diga di Genova che da solo vale oltre 1 miliardo di euro – spiega Roberto Centi −. In questo quadro è fondamentale avere un organo di controllo, quale è la Commissione parlamentare antimafia, per monitorare le possibili infiltrazioni della criminalità organizzata, che in questi maxi-appalti vede enormi possibilità affaristiche».
«Dopo questo inaccettabile ritardo di mesi – conclude Centi – auspico che si proceda celermente alla nomina di un presidente della Commissione parlamentare antimafia che rappresenti il più alto profilo possibile e che non sia solo il risultato di un calcolo politico tra partiti».