La visibilità, più del talento, è l’unico mezzo per arrivare al successo e per raggiungerla occorre compiere atti che però si “pagano” con uno sprofondamento personale.
È la convinzione del protagonista di Instadrama (Gog Edizioni), un romanzo che è una critica spietata e senza filtri della società odierna, in cui i nuovi eroi sono gli influencer, ma anche dell’editoria “interessata a pubblicare chi ha tanti follower o parenti di chi ha tanti follower per pagarsi i debiti”, riflette nel libro il protagonista.
L’autore è uno pseudonimo sconosciuto: C. Palis, probabilmente un paravento per evitare problematiche, vista la tematica del libro e alcuni riferimenti evidenti alla coppia di influencer più famosa d’Italia.
La trama è piuttosto semplice: Instadrama è il diario di un rapimento durato sette giorni. Quello messo in atto da un giovane scrittore di dubbio talento affetto da disturbi ossessivi compulsivi che, arrivato alla soglia dei trent’anni senza aver mai pubblicato un libro, costretto a lavori precari e sottopagati pur di mantenere la sua passione, si decide a commettere uno dei gesti più biechi che si possa immaginare: rapire un bambino. Non un bambino qualsiasi però, ma il figlio della coppia di influencer più seguiti d’Italia, idolatrata a livello planetario. Senza scopi etici, né politici, in maniera del tutto amatoriale e grottesca, questo scrittore delirante, la cui coscienza sembra essere stata violentata sia dalla letteratura che dalla televisione, da video consigliati su Youtube e carrellate di meme sui social, tiranneggiata da ansie e tic nervosi, spera di convertire i follower dei genitori nei suoi futuri lettori, convinto che la visibilità, più del talento, sia l’unico mezzo per arrivare al successo – in una società che ha fatto dell’attenzione degli utenti il suo nuovo Capitale. Un successo, però, che scoprirà essere raggiungibile solo a costo del proprio sprofondamento personale.
Instadrama, pur essendo un romanzo di puro intrattenimento, folle e scritto in modo molto scorrevole e divertente, dice molto di più e si inserisce nella svolta compiuta da Gog Edizioni di uscire dal tradizionale meccanismo della distribuzione dei libri in Italia, che oggi conquista la fetta maggiore della “torta” dei guadagni sulla vendita di un libro: ben il 55% contro il 30% del libraio, l’8% dell’editore e il 7% dell’autore (percentuali variabili di qualche punto percentuale). Con il recente pamphlet Manifesto contro l’editoria (molto discusso non per aver svelato meccanismi ormai noti, ma per l’assenza di proposte e lo sprezzo con cui viene trattata l’editoria “non di qualità” senza specificare bene cosa sia invece “di qualità”) Gog ha criticato tutto ciò: “ogni mese, in Italia − si legge nella presentazione − vengono pubblicati più di 6 mila libri, oltre 200 al giorno. Le librerie sono sommerse da novità, perché la grande distribuzione, con il suo sistema di prenotati e resi, dopa il mercato, inducendo gli editori a pubblicare sempre di più (quindi anche libri spazzatura) pur di non perdere visibilità a scaffale, ma soprattutto per non far esplodere la bolla speculativa su cui si regge l’intero sistema. Il ricatto della grande distribuzione è diventato insostenibile. La collusione con grandi editori e librerie di catena è diventata intollerabile”. Di qui l’annuncio di aver compiuto la scelta di non classificare più i propri libri con l’Isbn (International Standard Book Number) e di vendere solo attraverso il proprio sito.
Instadrama si inserisce dunque in continuità con la strada intrapresa dall’editore, che stavolta centra il bersaglio perché la frustrazione dello scrittore fallito serpeggia tra chi si è aperto un profilo Instagram e TikTok per cercare di dimostrare di avere uno zoccolo duro di fan pronti a comprare il suo libro e così catalizzare l’attenzione di qualcuno che lo pubblichi. Il meccanismo sembra piacere ai big dell’editoria: guardando le classifiche di vendite dell’ultimo anno emerge che la scrittrice più venduta a livello nazionale è Erin Doom, una giovane italiana uscita dalla piattaforma di scrittura gratuita Wattpad che si è costruita una solida schiera di lettrici appassionate che l’hanno seguita anche fuori da lì, svolgendo quel passaparola che prima era a voce e ora si sviluppa molto più rapidamente e con viralità attraverso i social network.
Sta accadendo la stessa cosa anche quest’anno, con un’altra schiera di autrici che si sono costruite un consenso social tale da attirare l’attenzione dei big dell’editoria (soprattutto Sperling & Kupfer, che con Wattpad ha un accordo di partnership, e Salani). Quel Love me, Love me di Stefania S., questa settimana primo in classifica di vendite, è il titolo più letto sulla piattaforma Wattpad in Italia. Arrivano da lì anche i recenti Deviant e Dance of Bulls, anche loro comparsi nella top ten delle classifiche nazionali. Titoli di genere Romance o Young Adult, acquistati in massa da giovani adolescenti che non si fanno troppi problemi sulla forma degli scritti che adorano e paiono essere diventate il principale sostegno al mercato dell’editoria in Italia.