Trasferire nel porto petroli di Multedo i serbatoi della Carmagnani. È la proposta avanzata da Fabrizio Maranini, già presidente della Commissione Ambiente e Infrastrutture 2020-22 del Municipio Centro-Ovest, espressa in una lettera aperta al sindaco e ai soggetti coinvolti nella questione della riallocazione dei depositi chimici a Ponte Somalia.
“Visto che il commissario Bucci nonché sindaco d’ogni delegazione del Comune di Genova – si legge nella lettera aperta – ha più volte chiesto un progetto alternativo e dovendo scegliere tra varie soluzioni, compresa quella dell’ipotesi zero, perché non arrivare a trasferire nel porto petroli i serbatoi della Carmagnani spa, allontanandoli dall’abitato di Multedo, senza eliminare l’accosto delle chimichiere dal porto di Genova e lasciandolo nella locazione attuale dove è presente il pennello, obbligatorio per l’accostò di navi che trasportano sostanze petrolchimiche, dove è presente nelle immediate vicinanze la caserma dei Vigili del Fuoco, dove in caso di anomalia o guasto ad una nave può essere immediatamente traghettare al largo come successe per la Haven?”
Secondo Mararini “La serietà dell’argomento dovrebbe indurre a trovare una soluzione che sia condivisa dai soggetti coinvolti, senza che sindacati, lavorari, cittadini e parti politiche si facciano strumentalizzare per interessi privati di una Azienda, di Una Società a Responsabilità limitata del Gruppo internazionale Petrolifera Itali Rumena. Va chiarito in primo luogo che l’azienda che ha presentato il progetto all’ufficio Ambiente della Regione Liguria relativo alla richiesta di concessione dell’uso di Ponte Somalia è solo la Superba Srl e non la Attilio Carmagnani Ac SpA. Sempre per trovare davvero una soluzione è indispensabile avere dati certi che si possono trovare, per entrambe le aziende, con visure camerali distinte dell’una e dell’altra. È indispensabile non fare l’errore grossolano, forse utile a qualcuno, di non distinguere gli obbiettivi, i fatturati, il reale numero dei dipendenti distinti tra le due aziende. Viene ovvio chiedersi il perché la Carmagnani – prosegue la lettera aperta – abbia prodotto nel 2021 dieci volte il fatturato dell’altra, 30 mln di euro contro i 3 mln di Superba Srl; il perché Carmagnani abbia ristrutturato da poco la palazzina degli uffici, gesto assurdo per chi fosse in procinto di traslocare altrove.
Il perché queste due aziende concorrenziali siano state considerate un’unica realtà in molti articoli usciti in questi ultimi mesi, nonostante abbiano addirittura chiesto la concessione del ponte Somalia separatamente e non congiuntamente. C’è da chiedersi il perché, una volta emerso da parte degli uffici delle Regione che Carmagnani Spa non ha mai delegato Superba Srl a presentare il progetto inviato da quest’ultima per la P.A.U.R. sia stato evidenziato che i depositi di entrambe le aziende devono andarsene dall’abitato di Multedo. C’è da chiedersi il perché l’investimento di 30mln di euro di fondi pubblici destinati alla città in seguito al crollo del Ponte Morandi sia stato indirizzati per attività molto lontane dall’essere di aiuto alla città ed in special modo alla delegazione di Sampierdarena che ha patito maggiormente il crollo del Ponte.
Se davvero si volesse affrontare seriamente il problema si metterebbero intorno ad un tavolo tutti i soggetti interessati all’ipotesi della delocalizzazione/ampliamento dei depositi Costieti di prodotti petrolchimici. Va detto che sino a oggi a mettere a confronto le varie raalta é stato il Municipio II Centro Ovest che audí nelle sedute aperte a tutti della commissione Ambiente ed infrastrutture del precedente mandato dove vennero ascoltati sia L’A.D. di Superba Srl sia i cittadini, i Sindacati portuali, i comitati, le associazioni del territorio. Il metodo del dialogo, visto applicare di recente anche in un convegno molto partecipato tenuto al Cap di Via Albertazzi, può essere il solo davvero con-vincente”.