«Senza lo spostamento della Diga foranea, non è possibile portare i depositi chimici a Ponte Somalia perché oggi il canale di accesso è troppo stretto per poter avere gli accosti. Siccome è previsto lo spostamento della Diga, una volta effettuato, anche quell’area potrà essere soggetta all’utilizzo dei depositi, se le curve di rischio saranno inferiori a quelle di altri posizionamenti nel porto». Lo ha dichiarato il viceministro alle Infrastrutture, Edoardo Rixi, stamattina a Genova, intervistato da Primocanale.
«Non è la politica che può fare una scelta- ha detto Rixi – ma sono i tecnici, coloro che garantiscono a tutti i cittadini che si trovi la soluzione migliore e meno rischiosa per tutti. Il petrolchimico si trova a Multedo a pochi metri dalle case e dopo 40 anni la situazione va risolta».
Il viceministro ha precisato che «C’è anche un tema strutturale sugli interventi necessari per il porto: lo spostamento di un’attività non può comportare una diminuzione del traffico portuale. È fondamentale salvaguardare il traffico ro-ro, in questo caso gli accosti di Grimaldi sul porto di Genova, perché nei prossimi anni punteremo molto sul traffico ro-ro per liberare le strade dai camion, in un momento in cui dobbiamo ristrutturare la rete stradale e autostradale. Genova è una città complessa, come in un puzzle tutti gli incastri devono andare nel posto giusto, bisognare fare le cose senza fretta, ma farle perché la stasi di anni del nostro porto ci ha fatto perdere competitività e non sfruttare a pieno le capacità di un’area portuale che potrebbe dare ricchezza a tanti: io libererei anche tanti spazi oggi vincolati dalla Sovrintendenza che potrebbero essere utilizzati per fini portuali».
Circa il convegno organizzato oggi dall’ex ministro Claudio Burlando alla sala Cap secondo quanto riporta l’agenzia Dire, Rixi, a margine delle celebrazioni del 25 aprile a Ente bacini, nel porto di Genova, ha commentato: «È positivo, finché si parla di porto e di trovare soluzioni alternative chiunque può portare il proprio contributo. Grazie al cielo, siamo in democrazia. Sono contento che dopo anni di stasi, anche a sinistra qualcuno torni a occuparsi di porto. Spero che a Genova continui a crescere la vitalità della città perché abbiamo bisogno di trovare idee innovative e risolvere problemi e contraddizioni che un grande porto come Genova spesso genera anche nei confronti di chi abita intorno. Ttutto ciò che può venire per migliorare la progettazione e gli indirizzi della città, purché guardi allo sviluppo e non alla recessione, è benvenuto».