“C’era una volta a Hollywood” di Quentin Tarantino (edito in Italia dalla Nave di Teseo) è stato pubblicato la prima volta nel 2021 ma è tornato tra i protagonisti nelle librerie dopo il successo del recente “Cinema speculation” del regista americano (vedi qui).
“Cinema speculation” ci mostra Hollywood dall’esterno e dall’interno, dal punto di vista di un cinefilo e di un tecnico, è una riflessione sul cinema, una dichiarazione di poetica e una raccolta di aneddoti su personaggi e film che l’autore ama. Anche “C’era una volta a Hollywood”-romanzo è una riflessione sul cinema, una proposizione teorica relativa all’attività artistica dell’autore e una raccolta di aneddoti e di personaggi reali che Tarantino ha conosciuto. Nella dedica troviamo scritto: “È grazie a loro se tenete in mano questo libro. Bruce Dern David Caradine Burt reynolds Robert Blake Mikchael Parks Robert Forster e soprattutto Kurt Russel. Agli aneddoti e ai personaggi reali si mescolano quelli inventati, a partire da Rick Dalton e Cliff Booth. Come C’era una volta a Hollywood-film”. Nel film e nel romanzo il vero protagonista è la costante interazione tra fiction-sogno e realtà, dove la Hollywood di fine anni Sessanta è set cinematografico e luogo in cui gli attori vivono vita reale e fiction, le loro storie si fondono con quelle dei personaggi che interpretano.
Il romanzo però non contiene il ribaltamento della storia operato nel finale del film, omette altri passaggi e compie diverse modifiche, in compenso amplia o introduce ex novo episodi e dialoghi che nel film non compaiono. Non è la sceneggiatura del film. Del resto prima Tarantino scrisse libro, poi lo trasformò in film e infine trasformò il film in romanzo.
Il risultato è che l’edizione scritta approfondisce i caratteri e il senso delle vicende riportate sullo schermo. Perché, come ha raccontato Tarantino in un’intervista a Mike Fleming (vedi qui) il materiale non comparso nel film lo avrebbero appesantito e allungato. Ma era importante per la poetica dell’autore. Quindi nel libro troviamo la vera storia della morte della moglie di Cliff, una rappresentazione più esaustiva dello scontro tra lo stuntmen e Bruce Lee, scopriamo come è nato il rapporto tra Cliff e Brandy, la femmina di pittbull che avrà una parte importante nel film. I gusti cinematografici della controfigura di Dalton sono quelli di Tarantino. Quando l’autore ci racconta come Ciff sceglie i film da andare a vedere espone la sua visione del cinema e in particolare ci spiega il passaggio dalla Hollywood attardata sui vecchi modelli degli anni Cinquanta a quella nuova dei fine Sessanta-inizio Settanta su cui si è formato. Ma altrettanto illuminanti per capire come Tarantino concepisce l’interpretazione cinematografica, sono i dialoghi, deliziosi ed esilaranti, tra Rick Dalton/Caleb e Trudy/Mirabella (Julia Butters, nata il 15 aprile 2009 a Los Angeles.) nel romanzo molto più estesi rispetto al film. Il libro termina con una conversazione al telefono tra i due attori che provano la scena fondamentale da recitare il giorno dopo. Sette pagine dense di sfumature e sottigliezze psicologiche, in un confronto tra un attore in crisi ansioso di riemergere nella nuova Hollywood e una bambina di otto anni, attrice professionale e lucidissima, che, in un rapporto paradossale ma credibile, lo guida. E gli fa capire non solo come dovrà recitare ma lo rende consapevole della bellezza della vita che ha vissuto fino ad allora. Una consapevolezza che è quella di Tarantino.