Si è conclusa ieri la settimana nazionale della prevenzione oncologica, appuntamento promosso dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori per diffondere la cultura della prevenzione e dei corretti stili di vita.
Asl 5 ricorda che sul territorio sono attivi tre screening oncologici relativi alla mammella, al colon retto e alla cervice uterina che rientrano tra i Livelli essenziali di assistenza (Lea), ossia tra le prestazioni sanitarie che devono essere offerte gratuitamente alla popolazione.
Nello screening mammografico la popolazione coinvolta annualmente è quella in fascia d’età dai 45 ai 49 anni e ogni due anni in fascia d’età dai 50 ai 69 anni. Dal 2024 l’invito si estenderà anche alla fascia 70-74 anni ogni due anni. Per il colon retto la popolazione obiettivo è rappresentata da uomini e donne dai 50 ai 69 anni d’età chiamati ogni due anni ad eseguire un test di ricerca del sangue occulto nelle feci. Dal 2024 verrà convocata anche la fascia 70-74 anni ogni due anni. Per la cervice uterina vengono contattate donne da 25 a 64 anni per eseguire il pap test ogni tre anni.
Premesso che il 2020 è stato l’anno della pandemia e gli screening sono stati sospesi per molti mesi, attualmente lo screening recuperato pienamente è quello colorettale.
Lo screening mammografico ripartito a fine 2020 e recuperato solo in parte nel 2021, è ripreso pienamente nel 2022 come quello della cervice uterina.
Si confida che dal 2023 si potrà tornare a fidelizzare l’utenza target come nei tempi pre-pandemici in quanto le convocazioni a pieno carico attualmente non sono state seguite da un uguale incremento di adesioni.
I dati del 2022
Screening mammografico: Convocate 30.767 donne dai 45 ai 69 anni. Aderenti 13.365 (43,4%) di cui 879 (6,6%) approfondimenti (ecografie e biopsie).
Screening cervicale: Convocate 19.973 donne dai 25 ai 64 anni. Aderenti 4.764 (24%).
Screening colorettale: Convocati 31.229 uomini e donne dai 50 ai 69. Aderenti 9.617 (31%) di cui positivi al sangue occulto 381 (4%), di questi si sono sottoposti a colonscopia 335 (88%).
Paolo Cavagnaro, direttore generale Asl 5 commenta: «Gli screening oncologici rappresentano una sfida in termini di prevenzione e una delle strategie principali per diagnosticare una neoplasia il più precocemente possibile e quando ancora non ha dato sintomi. In questa fase, il più delle volte, il cancro è circoscritto a una ristretta area dell’organismo e può spesso essere affrontato con maggiore efficacia e minori effetti collaterali, trattamenti mirati e maggiori probabilità di cura. Per questo invito la cittadinanza a sottoporsi agli screening: sono attendibili, poco invasivi e possono cambiare il decorso della malattia. In particolare il test per l’individuazione del sangue occulto nelle feci che ha la percentuale minore di adesione è facile e offre grandi vantaggi: i tumori diagnosticati in fase precoce riducono la mortalità di un terzo e il numero di nuovi casi si è ridotto, proprio grazie alla possibilità di asportare i polipi prima che si trasformino in tumori maligni».