Rinascita, mostra personale di Margareta David a cura di Flavia Motolese di Satura Palazzo Stella, verrà inaugurata, su invito riservato il 31 marzo dalle 18 alle 20, nella sede genovese di Deloitte in via Petrarca 2. Sarà aperta fino al 30 aprile 2023 e potrà essere visitata previa prenotazione dalle 9 alle 18 scrivendo a sconsigliere@deloitte.it o telefonando al numero 335 7376930
L’esposizione è nata con l’intento di creare un’occasione di valorizzazione e sostegno concreto alla carriera di un’artista meritevole. Il progetto, grazie all’aiuto di Deloitte, vuole sostenere la crescita professionale di Margareta David e, allo stesso tempo, favorirne l’inserimento nel sistema dell’arte.
Margareta David, artista rumena di nascita e genovese d’adozione, dopo il trasferimento in Italia, ha deciso di intraprendere un percorso di studio, ricerca e sperimentazione in ambito pittorico. Un percorso che l’ha portata a parlare oggi di “Rinascita”. Nell’esposizione, infatti, David si mette a nudo, interrogando sé stessa e il pubblico sui termini di una reciprocità tra vita e arte. “Rinascita” assume così il senso proprio di un “ritornare al mondo” dopo la guarigione dalla malattia. Del “riscoprirsi” e “reinventarsi” a ogni approccio con la pittura. L’iniziativa, attraverso la collaborazione di tutte le figure coinvolte – artista, curatrice, organizzatori e mecenati – vuole lanciare un segnale volto verso la promozione attiva degli artisti.
C’è l’urgenza di un’espressività autentica, attraverso il colore, di sentimenti, intime percezioni e inattese visioni. Per Margareta David dipingere è un’azione autoriflessiva in cui riesce a rendere manifeste le percezioni che ha dentro di sé. Il rapporto con il proprio vissuto si traduce in appunti segnici e cromatici in cui il gesto pittorico evolve arrivando ad abbandonare ogni riferimento formale. Da qui scaturisce l’intensità della sua pittura: l’artista costruisce una composizione di pura incorporeità che, raggiungendo un forte lirismo, riesce a entrare in contatto con gli archetipi emozionali collettivi dell’essere.
Se la pittura informale è una misura espressiva assolutamente istintiva, perché basata su pulsioni primarie e sull’individualità, Margareta David riesce a far assumere alla propria soggettività una dimensione universale, infondendo alla materia cromatica la capacità di intercettare quegli elementi essenziali del sentire comune dell’uomo fino a configurare l’opera come specchio del vissuto dalla valenza assoluta. Allo stesso tempo questo affioramento di energie provenienti da dentro, indipendenti dalle contingenze materiali, portano al totale dissolvimento della realtà.
Il colore è il vero medium comunicativo e significante dell’opera e, simile a una traccia vitale, lascia intravvedere lo sforzo tensivo che l’attraversa. Margareta David stende gli strati di colore lasciando integrare tra loro i pigmenti, in un processo di continui affioramenti e visioni. Ogni intervento sulla materia cromatica rende accessibile nell’immagine ciò che sfugge o ciò che è sommerso nell’inconscio dell’artista.
Il colore steso sulla superficie viene percorso da un’energia interna che, imprimendo movimento alla materia pittorica, produce una dissoluzione ottica di ogni eventuale figura. Per dare profondità alla potenzialità del gesto, il colore si addensa o si dilata, proiettando la molteplicità della visione.
Quella di Margareta David è una ricerca sulla percezione in cui un dinamismo infinito e svincolato dai criteri limitanti sulla spazialità elimina i confini tra i fenomeni interiori e l’oggettività del reale, tra conoscenza razionale e conoscenza sensibile.
Una passione che inizia da lontano, fin dagli anni dell’adolescenza e che Margareta David coltiva prima nel suo paese d’origine, la Romania, e poi in Italia, fra Lombardia e Liguria. I suoi sentimenti e le sue passioni si esprimono attraverso una ricerca che indaga nell’astratto e arriva a parlare direttamente a noi attraverso i colori e le forme.
Liguria Business Journal ha intervistato l’artista.
Come ha iniziato a dipingere? Quando ha sentito la sua vocazione verso l’arte?
«Ho cominciato durante l’adolescenza, ma i miei genitori in Romania non hanno voluto che studiassi arte. Però ho coltivato lo stesso la mia passione e ho organizzato alcune mostre nel mio Paese. Poi, una volta arrivata in Italia, mi sono specializzata. Sono qui da vent’anni e ho partecipato a diverse mostre, sia in Liguria, sia in Lombardia».
Ha famiglia qui?
«Sì, mi sono trasferita a Camogli con mio marito sei anni fa. I nostri figli, invece, vivono e lavorano in Romania. Qui in Liguria ho ripreso a dipingere. Un giorno alcuni amici sono venuti a casa mia e vedendo un mio quadro mi hanno suggerito di iniziare a esporre. Mi hanno dato i contatti di tre gallerie e io tra queste ho scelto Satura, con la quale tuttora collaboro».
Quali sono i soggetti che dipinge solitamente? C’è qualche tema che la suggestiona in particolare?
«Mi occupo di pittura astratta, utilizzando una tecnica mista, acrilico e olio, e prendo ispirazione soprattutto dai miei sentimenti, trasferendoli sulla tela. Non osservo ciò che si trova al di fuori, non guardo il mare o il paesaggio, né opere di altri artisti, mi ascolto dentro e tiro fuori quello che sento. Non posso dipingere i sentimenti di nessuno, interpreto solo i miei e realizzo pezzi unici»
Ci sono stati episodi della sua vita, in particolare, che hanno segnato la sua carriera artistica?
«Sì, quando mi è stata diagnosticata una malattia grave, ho cercato di esprimere quello che sentivo. Due dipinti, in questo senso, segnano la mia carriera, uno realizzato non appena scoperta la malattia, l’altro quando l’ho sconfitta».
Quindi l’arte l’ha aiutata a superare i suoi problemi?
«Io penso sempre che tutto si superi, che sia necessario andare avanti nella vita, facendosi guidare dalle proprie sensazioni. Dopo la malattia sono andata avanti. Ho imparato stando in Italia una frase che mi ha colpito molto e che ho fatto mia: la vita è bella quando la si vive».
C’è già una data della mostra? Quante opere verranno esposte?
«Sì, la mia mostra personale inaugurerà da Deloitte venerdì 31 marzo e presenterà una ventina di opere della mia produzione più recente»