Circa un centinaio di lavoratori somministrati della sanità ligure rischiano di rimanere a casa. La denuncia arriva dai sindacati Cgil, Cisl e Uil che segnalano la situazione di numerosi lavoratori di Asl 2, 3 e 4, ospedali regionali e genovesi, tra cui il Gaslini e il Galliera.
Il 31 marzo scadranno i contratti di questi operatori interinali assunti attraverso le agenzie Temporary e Lavorint, ma della proroga tecnica che estenderebbe la durata dei contratti, non risulta neppure l’avviso.
«Forse siamo tutti vittime di un’allucinazione collettiva – commentano Emanuela Traverso segretaria generale Nidil Cgil Genova, Sergio Tabò e Roberta Cavicchioli, rispettivamente segretari di Felsa Cisl e Uiltemp Liguria – ma a noi sembra che Regione Liguria sia sempre in prima fila quando si sbandierano nuove assunzioni nella sanità, ma quando si tratta di tutelare chi ormai da anni vive nel precariato per sopperire alle croniche mancanze di personale negli ospedali liguri, gli assessori competenti si dissolvano come fantasmi».
«Inoltre, da tempo sollecitiamo la Regione per avere un monitoraggio più efficiente nelle proprie strutture, con il timore che i lavoratori in somministrazione nella sanità ligure possano essere molti di più», concludono i tre rappresentanti sindacali.