«I depositi chimici di Superba/Carmagnani devono essere spostati da Multedo, ma la soluzione di Ponte Somalia sembra essersi arenata. Impostata come procedura di trasferimento, si è trasformata in un vero e proprio nuovo insediamento, la sua praticabilità è sempre meno tecnicamente percorribile e pochi giorni fa lo stop dato dal Board del Porto rende palese la gestione forzata e poco trasparente di tutta l’operazione da parte delle Istituzioni locali».
Così il consigliere regionale del Partito democratico Pippo Rossetti, che ha presentato un’interrogazione e chiesto una commissione urgente sulla situazione dei depositi chimici.
«Siamo per l’ennesima volta di fronte al modo tipico della destra di Toti e Bucci, che fanno finta di fare una cosa per poi farsi dire da terzi che non è fattibile − commenta Rossetti −. Se così fosse i cittadini di Multedo vedrebbero ancora una volta tradite le loro aspettative, per questo è bene valutare altre aree e non indugiare. Per questo ho chiesto che il Consiglio regionale intervenga, perché il rappresentante regionale all’interno del Comitato di Gestione ne è protagonista dal dicembre 2021».
«La dislocazione è una questione che riguarda sia la qualità della vita di tanti quartieri sia il futuro del Porto di Genova e Savona − dice il consigliere Pd −. Il presidente Toti deve dirci fino in fondo cosa pensa di questa soluzione, se è impostata con un profilo amministrativo coerente e se, infine, risponde a tutti i criteri e i presupposti necessari di sicurezza, di impatto ambientale, di rispetto delle altre attività portuali e di incremento dei livelli occupazionali».
«Chiedo inoltre al presidente se gli uffici regionali hanno intenzione di avviare la procedura di Valutazione di impatto ambientale come appare necessaria a tutti. Bisogna chiarire se la procedura messa in campo dal Comitato di Gestione del Sistema dell’Autorità Portuale è corretta. Infatti la delibera del Comitato di Gestione n. 104 del dicembre 2021 considera la scelta di Ponte Somalia come una “ridislocazione” dei depositi costieri di Multedo, ma stando al Progetto definitivo presentato a febbraio 2023 dai soggetti proponenti, si evince che si tratta di un nuovo impianto con aumento dell’attività e del movimento merce e con l’ampliamento delle merci trattate. Un progetto definitivo che fra l’altro non è stato presentato al Comitato di Gestione di AdSP che nei giorni scorsi ha denunciato la mancanza di comunicazione e formalizzato la richiesta di fermare tutto, invitando il Presidente Signorini a individuare altri siti utili per il trasferimento».
«Siamo di fronte a una proposta che va attentamente valutata anche sui profili del lavoro, visto che le organizzazioni sindacali e Compagnia Unica hanno denunciato fin da subito che l’opzione Ponte Somalia riduce i livelli occupazionali e interferisce pesantemente sugli operatori che insistono su quell’area − sottolinea Rossetti −. A questo punto bisogna che anche la Capitaneria di Porto si esprima, ad oggi è in vigore la sua ordinanza che fa divieto a navi cisterna petroliere e chimiche di ormeggiare e movimentare nell’area del Porto compresa quella di Ponte Somalia. Oggi pensiamo sia venuto il momento di fare luce sul ruolo di Regione Liguria che deve esercitare fino in fondo le proprie responsabilità».
«La posizione del Partito democratico − conclude Rossetti − è sempre stata molto chiara: i depositi chimici devono essere tolti da Multedo, e devono essere individuate aree alternative realmente utilizzabili e sostenibili dal punto di vista economico e ambientale. È necessario che il trasferimento avvenga in modo corretto, così da rispettare le attività portuali, il sistema di sicurezza e la salute dei cittadini. Ad oggi purtroppo è mancata una seria valutazione complessiva dell’operazione con evidenti contraddizioni nel percorso concessorio, che fanno presumere che Regione e Comune sappiano che alla fine la soluzione Ponte Somalia risulterà impraticabile. Per questo abbiamo chiesto di convocare una Commissione per audire tutti i soggetti interessati e coinvolti, dalle istituzioni ai comitati, ai sindacati. Chiarire fattibilità e variabili in gioco, nell’interesse dei cittadini e dell’economia portuale, che chiedono trasparenza», conclude il rappresentante Pd.