Si apre una possibilità di riapertura per la pesca del bianchetto in Liguria.
Il piano per la gestione alle marinerie liguri del novellame di sardina (bianchetto) si è concluso ed è attesa una possibile deroga a diversi punti del Regolamento CE n.1967/2006: l’obiettivo è consentire l’attività di pesca artigianale e storica di tale specie, continuando a monitorare le catture, lo sforzo di pesca delle marinerie, i valori limite di riferimento e i parametri biologici di tutela.
«Le deroghe che abbiamo già presentato a Bruxelles sono finalizzate alla ripresa di questo settore capace di apportare redditività al comparto, soprattutto nella stagione invernale, senza impattare a livello ambientale», spiega il vicepresidente della Regione Liguria con delega alla Pesca Alessandro Piana.
La serie storica pluriennale di dati esaminati per la redazione del Piano di gestione è aggiornata agli ultimi mesi e culmina nell’analisi del triennio 2020-2022, nell’ambito della strategia adottata dai Flag liguri (Flag Levante ligure, Flag Il Mare delle Alpi e Flag Savonese) attraverso i fondi Feamp, per pianificare una gestione sostenibile della risorsa.
«Il report – continua Piana – evidenzia tra l’altro come il reale sforzo di pesca autorizzata negli ultimi 16 anni, quindi dal 1995 al 2010, sia stato sempre molto inferiore alle previsioni. Inoltre, i dati scientifici analizzati anche dalla Commissione europea evidenziano una netta ripresa dello stock di piccoli pelagici, acciughe e sardine, e suggeriscono la possibilità di avviare una pesca gestita e sostenibile su queste specie. In tal senso, la proposta della pesca di novellame di sardina della Liguria risulta pienamente in linea con gli orientamenti unionali. La flotta ligure in possesso di valida licenza per questa tipologia di pesca nel 2010 era costituita da 70 imbarcazioni, con numero di giornate di pesca per da un minimo di 1 a un massimo di 73 giorni per stagione. Attualmente le barche autorizzabili alla pesca al bianchetto sarebbero una sessantina, in generale di piccole dimensioni. Questa pesca però − prosegue Piana − rivestiva un ruolo determinante in Liguria e contribuiva in modo significativo al reddito dei pescatori, in particolare nei mesi maggiormente critici come quelli invernali. Ecco perché, in assenza di rischi per l’habitat marino e la specie, l’accogliento di queste istanze sarebbe significativo e potrebbe ridare linfa al settore».
«Abbiamo proposto la pesca del novellame di sardina tra il 1 febbraio e il 31 marzo di ogni anno, con cattura in ore diurne e un quantitativo massimo giornaliero di 30 kg. In caso di accoglimento, occorrerà tanto più continuare il monitoraggio, con la stesura di un report triennale sino al 2026, e, se possibile − conclude il vicepresidente della Regione Liguria − favorire un adeguato ricambio generazionale nonché un’opportuna sostituzione delle imbarcazioni».