In Liguria sono oltre 3.000 le imprese non profit che hanno scelto Intesa Sanpaolo come partner bancario. Tra queste ci sono oltre 1.900 associazioni, 200 cooperative sociali, e circa 80 fondazioni. E a Genova si è svolta la prima tappa delle 12 tappe del road show di Intesa Sanpaolo “Diamo voce all’impatto”, dedicato alle organizzazioni del Terzo Settore.
In Liguria sono attive 11.136 istituzioni non profit (quasi 6.000 a Genova; 2.252 a Savona; 1.496 a La Spezia; 1.450 a Imperia). Un terzo di queste sono operanti nel settore delle attività sportive, seguite da attività ricreative e di socializzazione (15%), attività culturali e artistiche (14%) e religiose (9%). I dipendenti sono 22.228 (14.311 a Genova; 3.436 a Savona; 2.297 a La Spezia; 2.184 a Imperia), di cui quasi il 50% impegnati nell’assistenza sociale e nella protezione civile. Oltre il 50% delle istituzioni non profit liguri ha più di 18 anni e occupa oltre l’80% dei dipendenti. Il 18% è stato costituito dopo il 2015.
A Genova Andrea Lecce, responsabile della Direzione Impact, ha incontrato diverse realtà, tra clienti e stakeholder, per ascoltare le necessità del territorio e condividerne progetti ed esperienze. In Liguria la Direzione Impact di Intesa Sanpaolo è presente con la filiale Terzo Settore di Genova e con due distaccamenti a La Spezia e Imperia, in totale ci sono 17 colleghi dedicati.
Oltre 3 mila imprese non profit in Liguria hanno scelto la vostra banca come partner finanziario. È una presenza rilevante.
«Dal Censimento Istat 2020 si evince che il 60% delle Cooperative sociali, il 30% delle fondazioni e il 21% delle associazioni della Liguria sono clienti della Direzione Impact di Intesa Sanpaolo. Complessivamente la banca, in regione, detiene una quota di mercato del 37% in ambito Terzo Settore e gli impieghi, a fine 2022, superano i 50 milioni di euro. In Liguria la Direzione Impact di Intesa Sanpaolo è presente con la filiale Terzo Settore di Genova e con due distaccamenti a La Spezia e Imperia, in totale ci sono 17 colleghi dedicati».
Che cosa è emerso dall’incontro di oggi?
«Grazie a questo incontro abbiamo avuto l’opportunità di dialogare con persone che fanno tanto per il territorio ligure, operando con generosità e intraprendenza per il bene comune. È stata anche l’occasione per condividere le nuove metriche di impatto che abbiamo messo in atto con l’obiettivo di misurare e valorizzare maggiormente i benefici che i progetti delle organizzazioni del Terzo Settore apportano nelle comunità in cui operano. Questi incontri servono a capire i bisogni di un determinato territorio e ad avvicinare nuovi potenziali fruitori del nostro supporto ma anche a fare un bilancio delle attività svolte. Che cosa hanno prodotto i nostri finanziamenti e il nostro supporto? Direi che il bilancio è molto positivo. In Liguria, solo nel settore della sanità grazie ai nostri interventi 20 mila persone in più hanno potuto usufruire dei servizi sanitari, sono stati preservati 500 posti di lavoro e ne sono stati creati 70 nuovi, 160 persone sono state seguite a domicilio, nell’assistenza 100 persone sono state assistite, 800 vulnerabili sono stati accompagnati».
Vuole farci qualche esempio di questi interventi?
«Da un gruppo di genitori di ragazzi affetti da disturbi dello spettro autistico nello spezzino sono nate diverse attività che oltre a offrire una risposta ai ragazzi e alle famiglie si è arricchita di contenuti anche in termini di innovazione. Grazie a un metodo sviluppato “sul campo” questa comunità di genitori ha fatto grandi passi sulla strada del recupero e dell’autonomia. Noi abbiamo finanziato l’acquisto di immobili per ospitare i ragazzi e varie attività e progetti. Per la Fondazione il domani dell’autismo – abbiamo finanziato l’acquisto della residenza a Madrignano per l’autonomia abitativa di adulti soggetti allo spettro autistico, sostenuto anche da una raccolta fondi attiva fino al prossimo 31 marzo sul sito For Funding/Formula, la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo dedicata a sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà. Sosteniamo finanziariamente I ragazzi della Luna coop soc , che gestisce una locanda ristorante e pastificio dove lavorano ragazzi con spettro autistico. Questo negozio rappresenta un valore aggiunto anche per la comunità locale. I ragazzi seguiti sono oltre 50 e molti ne arrivano anche da altre regioni. A Genova lo scorso anno è stato inaugurato il progetto “Sì per il Cep”, messo a punto da Agorà società cooperativa sociale per costruire un sistema integrato di interventi specifici nei quartieri periferici di Genova del Cep e di Cornigliano. Il progetto è stato realizzato grazie a una iniziativa di crowdfunding attiva da settembre a dicembre 2021 sul sito For Funding/Formula. In tre mesi sono stati raccolti 140.000 euro grazie alle contribuzioni di privati cittadini, imprese, della banca e delle società del Gruppo Intesa Sanpaolo. In un momento critico come quello della pandemia abbiamo sostenuto il progetto di rilancio del Teatro Sociale di Camogli. Non è stato semplice in quanto tutto il piano finanziario da loro elaborato si basava esclusivamente sulla scommessa di poter riprendere l’attività artistica sviluppando una adeguata programmazione. Molti artisti sono stati vicini a questa realtà offrendo la loro collaborazione a titolo quasi volontaristico e noi abbiamo fatto la nostra parte con la copertura finanziaria del progetto che sta avendo un buon successo. Lindbergh coop soc è una cooperativa molto attiva nello spezzino dove svolge servizi di grande valore sociale. La libreria “Il Libro dei Sogni” è gestita da ragazzi con disabilità. Diversamente Mobili è una falegnameria realizzata da ragazzi con disabilità. Ha sviluppato anche un progetto contro la tratta, finanziato qualche anno fa con Fondo di Beneficienza di Intesa Sanpaolo e ora con fondi nazionali. Si occupa di primo contatto, riduzione del danno e poi recupero di ragazze oggetto di tratta e costrette a prostituirsi. I nostri interventi riguardano il finanziamento dei progetti».
Come valutate le perfomance delle organizzazioni a cui fornite finanziamenti?
Con criteri diversi da quelli impiegati nei confronti delle aziende profit. Si tratta di saper valutare i risultati di un soggetto che non ha utili ma ha altre finalità, il benessere delle persone, la coesione sociale delle comunità, i benefici apportati all’ambiente e altro.
Quindi valutate i risultati ottenuti in questi ambiti?
«Sì, e si prendono in esame processi e metodi. Inoltre non ci limitiamo a erogare finanziamenti. Da un’indagine effettuata per capire quali fossero i temi più sentiti è emerso che sono la formazione e il supporto alla pianificazione finanziaria. Abbiamo a che fare con organizzazioni nate per rispondere a problemi specifici, in cui lavorano persone con forti idealità, con esperienze professionali diverse, e l’assistenza nel settore finanziario può risultare un elemento importante. Inoltre in questi incontri raccontiamo come, secondo la nostra visione, si sta muovendo l’economia, si orientano i mercati e si indirizzano i tassi. Il dialogo è costante. In un sondaggio che abbiamo condotto per capire dove siamo risultati più utili, l’82% degli intervistati ha risposto che è stata fondamentale la nostra presenza. Inoltre Intesa Sanpaolo, forte proprio del ruolo di riferimento che la Direzione Impact detiene sulle aziende non profit, ha rafforzato ulteriormente il proprio supporto includendo all’interno del suo pilastro ESG del Piano d’Impresa 2022-2025 il sostegno all’inclusione finanziaria, attraverso il credito sociale, per sviluppare un’economia dedita al bene condiviso».
A livello nazionale, i primi beneficiari del credito impact sono gli studenti universitari, ai quali dal 2019 la banca ha erogato oltre 170 milioni di euro, e le madri lavoratrici, a cui sono stati concessi 6 milioni di euro dal 2021. Nel corso del 2022 sono stati erogati 270 milioni di euro a oltre 100 mila enti del Terzo Settore, a livello nazionale. Rilevante anche l’impatto del programma Formula, con cui la banca individua e sostiene ogni mese iniziative su tutto il territorio italiano dedicate alla sostenibilità ambientale, all’inclusione sociale e all’accesso al mercato del lavoro: negli ultimi due anni sono stati raccolti oltre 12 milioni di euro a favore di 70 progetti.
Secondo un’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, il Terzo Settore rappresenta una parte importante del tessuto economico-sociale del nostro Paese: in Italia a fine 2020 si contavano 363.500 istituzioni non profit che impiegavano 870mila dipendenti. La crescita di queste istituzioni non si è arrestata nemmeno durante la pandemia: tra il 2019 e il 2020 sono infatti aumentate di quasi 1.000 unità, con i dipendenti saliti di circa 8.000 persone. Complessivamente, tra il 2001 e il 2020 i dipendenti delle istituzioni non profit sono cresciuti del 78% (+381mila). Al contempo, però, complice anche il blocco alla mobilità e socialità connesso alla pandemia, si è assistito a un calo delle persone con almeno 14 anni che svolgono attività di volontariato, scese al 7,3% nel 2021, dal picco del 10,7% toccato nel 2017. Il ruolo del Terzo settore è stato significativo negli ultimi anni segnati dalla pandemia: dalla seconda indagine svolta nei mesi di novembre e dicembre 2022 sui gestori della Direzione Impact di Intesa Sanpaolo emerge che nel biennio 2021-22 le cooperative e le imprese sociali hanno offerto soprattutto un sostegno socio-sanitario e assistenziale. È stato alto anche l’impegno nel supportare le famiglie, l’infanzia, gli anziani, oltreché nel ridurre le disuguaglianze sociali, anche attraverso azioni dirette all’inserimento nel mondo del lavoro.