Previste a febbraio circa 386.000 assunzioni programmate in Italia, di cui 9.400 in Liguria: di queste il 44% saranno di difficile reperimento. È quanto emerge dall’indagine mensile del Sistema Informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere in accordo con l’Agenzia nazionale per le Politiche attive del lavoro.
Rispetto al febbraio 2022 le assunzioni previste in Liguria sono in crescita di 1.800 unità, mentre per il trimestre febbraio-aprile si stimano 33.500 assunzioni (+4.500 sullo stesso periodo del 2022).
Per quanto riguarda le province di Imperia, La Spezia e Savona sono complessivamente 3.750 le entrate previste nel mese di febbraio, mentre le entrate previste nel periodo febbraio-aprile nelle tre province sono 15.360, con un incremento complessivo di 2.870 unità rispetto allo stesso trimestre del 2022.
Le elaborazioni sono a cura del Servizio Informazione economica e Orientamento al lavoro della Camera di Commercio Riviere di Liguria sui dati dell’analisi Excelsior.
«I segnali che arrivano dall’analisi di Unioncamere realizzata in collaborazione con le Camere di Commercio sono positivi per le province di Imperia, La Spezia e Savona − commenta il segretario generale della Camera di Commercio Riviere di Liguria, Marco Casarino −. Nel mese corrente e, in previsione, anche nel periodo sino ad aprile le previsioni di inserimento lavorativo da parte delle imprese del territorio inducono a pensare a un miglioramento del quadro economico, nonostante perdurino incertezze legate ai costi dell’energia e ai conflitti internazionali. Da parte della Camera di Commercio è forte l’impegno a contribuire alla realizzazione di iniziative volte a ridurre il divario tra i fabbisogni occupazionali delle aziende e le disponibilità di professionalità adeguate».
Di seguito la sintesi dell’indagine riferita alle singole province.
Provincia di Imperia
Sono 870 (+40 rispetto a febbraio 2022) le entrate complessive previste nel mese di febbraio 2023 in provincia di Imperia. Le entrate previste nel periodo febbraio-aprile 2023 sono 3.270 (+330 rispetto a febbraio – aprile 2022).
Analizzando nel dettaglio il mese di febbraio, si rileva che nel 29% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 71% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).
Le entrate previste si concentreranno per il 75% nel settore dei servizi e per l’87% nelle imprese con meno di 50 dipendenti; il 9% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (22%); in 42 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati.
Per una quota pari al 33% interesseranno giovani con meno di 30 anni; per una quota pari al 14% le imprese prevedono di assumere personale immigrato; il 7% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato; le tre figure professionali più richieste concentreranno il 49% delle entrate complessive previste; per una quota pari al 73% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore; le imprese che prevedono assunzioni saranno pari al 13% del totale.
I settori nei quali si concentrano le maggiori necessità di inserimento lavorativo sono i servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici (290 nel mese di febbraio e 1.320 nel trimestre febbraio-aprile); il commercio (160 nel mese e 540 nel trimestre), le costruzioni (140 nel mese e 410 nel trimestre); i servizi alle persone (80 nel mese e 370 nel trimestre).
Provincia della Spezia
Sono 1.380 (+ 190 rispetto a febbraio 2022) le entrate complessive previste nel mese di febbraio in provincia della Spezia. Le entrate previste nel periodo febbraio-aprile nello Spezzino sono 5.590 (+ 960 rispetto a febbraio-aprile 2022).
Analizzando nel dettaglio il mese di febbraio, si rileva che nel 24% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 76% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).
Le entrate previste si concentreranno per il 65% nel settore dei servizi e per il 69% nelle imprese con meno di 50 dipendenti; il 16% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (22%); in 40 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati.
Per una quota pari al 37% interesseranno giovani con meno di 30 anni; per una quota pari al 15% le imprese prevedono di assumere personale immigrato; l’11% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato; le tre figure professionali più richieste concentreranno il 40% delle entrate complessive previste; per una quota pari al 66% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore; le imprese che prevedono assunzioni saranno pari al 14% del totale.
I settori nei quali si concentrano le maggiori necessità di inserimento lavorativo sono i servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici (430 nel mese di febbraio e 2260 nel trimestre febbraio-aprile); le imprese meccaniche ed elettroniche (180 nel mese e 560 nel trimestre), le costruzioni (180 nel mese e 500 nel trimestre); il commercio (170 nel mese e 680 nel trimestre).
«Le opportunità di lavoro in provincia della Spezia – commenta il vicepresidente vicario della Camera di Commercio Riviere di Liguria, Davide Mazzola − segnalano un trend positivo sia nel mese corrente che, in previsione, nel periodo sino ad aprile. La ricerca di personale, sempre più orientata a competenze e conoscenze tecniche professionali, sconta un sempre più ampio divario tra la richiesta e l’offerta disponibile proveniente dalla formazione professionale: problema – precisa – che riguarda però aspetti più sociologici e culturali che di mancanza di offerta formativa. Preoccupa, in chiave prospettica, il recentissimo (16 febbraio) decreto immediatamente esecutivo per il blocco dei crediti derivanti da bonus: una doccia fredda sulle imprese del settore edile ed impiantistico che potrebbe portare, anche nel breve periodo, ad un repentino cambio di segno tendenziale sul numero degli occupati».
Provincia di Savona
Sono 1.500 (+ 390 rispetto a febbraio 2022) le entrate complessive previste nel mese di febbraio 2023 in provincia di Savona. Le entrate previste nel periodo febbraio-aprile sono 6.500 (+ 1.580 rispetto a febbraio-aprile 2022).
Analizzando nel dettaglio il mese di febbraio, si rileva che nel 21% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 79% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).
Le entrate previste si concentreranno per il 72% nel settore dei servizi e per il 75% nelle imprese con meno di 50 dipendenti; il 14% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (22%); in 40 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati.
Per una quota pari al 33% interesseranno giovani con meno di 30 anni; per una quota pari al 16% le imprese prevedono di assumere personale immigrato; il 10% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato; le tre figure professionali più richieste concentreranno il 39% delle entrate complessive previste; per una quota pari al 66% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore; le imprese che prevedono assunzioni saranno pari al 12% del totale.
I settori nei quali si concentrano le maggiori necessità di inserimento lavorativo sono i servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici (390 nel mese di febbraio e 2470 nel trimestre febbraio-aprile); il commercio (240 nel mese e 880 nel trimestre); le costruzioni (200 nel mese e 510 nel trimestre); i servizi alle persone (180 nel mese e 1140 nel trimestre).
«Le opportunità di lavoro in provincia di Savona che emergono dall’osservatorio Excelsior denotano un trend positivo sia nel mese corrente che, in prospettiva, nel periodo sino ad aprile − commenta il vice presidente della Camera di Commercio Riviere di Liguria, Angelo Berlangieri − Tuttavia la ricerca di personale, sempre più orientata a competenze e conoscenze tecniche professionali, sconta ancora un divario troppo elevato tra la richiesta e l’offerta disponibile proveniente dal mondo della scuola e della formazione professionale, una situazione per cui è sempre più importante mettere in campo azioni specifiche e coordinate per consentire alle aziende di reperire sul territorio le professionalità necessarie ai propri fabbisogni produttivi, coltivando nei giovani l’interesse e la cultura del lavoro in azienda. In questa direzione si colloca, ad esempio, l’iniziativa Fabbriche Aperte, che a breve inaugurerà la sua 23a edizione e alla quale hanno aderito anche quest’anno alcune delle più importanti realtà imprenditoriali della nostra provincia».