Ammontano complessivamente a oltre 780 mila euro, per il territorio della Città Metropolitana di Genova, i contributi concessi dalla Regione ad aziende agricole, cooperative, scuole, università, associazioni di categoria e altri enti nel quadro del bando del Programma di Sviluppo Rurale (Psr) dedicato agli interventi per il recupero, la conservazione, lo studio e il rilancio delle coltivazioni tipiche.
Questi i dieci progetti finanziati:
· “Ortaggi genovesi: conservazione della biodiversità degli ortaggi genovesi” (capofila: Di Tullio Mattia; finanziamento concesso 99.601,48 euro);
· “La pomologia del Tigullio: conservazione dell’agrobiodiversità frutticola” (capofila: Opera diocesana Madonna dei Bambini-Villaggio del Ragazzo; finanziamento concesso: 89.642,16 euro);
· “Conservazione e caratterizzazione di varietà di rose da sciroppo coltivate nella Valle Scrivia” (capofila: Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi economica agraria; finanziamento concesso 90.031,94 euro);
· “Tutela e conservazione della biodiversità ortiva del Levante ligure” (capofila: Cooperativa agricola Lavagnina s.r.l.; finanziamento concesso 99.989,50 euro);
· “Recupero di antiche varietà utilizzate per il basilico genovese dop” (capofila: Consorzio di tutela dop basilico genovese; finanziamento concesso 86.148,83 euro);
· “Valorizzazione agrobiodiversità vegetale in Liguria: omaggio a Vavilov” (capofila: Consorzio della quarantina associazione per la terra e la cultura rurale; finanziamento concesso: 91.825,61 euro);
· “Dal seme al piatto 1” (capofila: Loconte Marco; finanziamento concesso: 58.024,98 euro);
· “Dal seme al piatto 2” (capofila: Loconte Marco; finanziamento concesso: 61.763,02 euro);
· “Una manciata di grano” (capofila: Loconte Marco; finanziamento concesso: 79.380,28 euro);
· “Esci dal guscio” (capofila: Charta servizi e sistemi per il territorio e la storia ambientale; finanziamento concesso: 24.813,48 euro).
Il consigliere regionale Claudio Muzio, capogruppo di Forza Italia e membro della commissione Ambiente e Territorio, commenta: «Si tratta di un’iniziativa dal grande valore non soltanto economico, ma anche sociale e culturale, perché dà sostegno a tante aziende agricole del territorio, in particolare dell’entroterra, e mette a sistema, tramite il partenariato e la collaborazione tra numerosi enti, tutto quel mondo che ruota attorno alla custodia, alla conservazione ed alla promozione delle nostre coltivazioni tipiche, tra cui le cipolle di Zerli, il broccolo lavagnino, le patate quarantine, le antiche varietà di basilico, i cavoli del nostro entroterra, oltre alle varietà territoriali di cereali, di frutta e di fiori. Negli ultimi anni abbiamo assistito e stiamo assistendo ad un rinnovato interesse per queste produzioni agricole, sia grazie a chi ha sempre mantenuto vivi questi presidi, sia grazie a tanti giovani che sono tornati, con passione e dedizione, ad occuparsi della cura e della coltivazione dei terreni, generando anche eccellenze che meritano di essere tutelate e promosse».