«Dopo aver parlato direttamente con il direttore generale di Asl 3 e del Policlinico San Martino ribadisco la necessità di riaprire, con le giuste cautele e precauzioni, le visite dei parenti negli ospedali e in tutte le strutture sanitarie liguri». Così Gianni Pastorino, Capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio regionale e vicepresidente Commissione II Sanità in merito alle restrizioni alle visite ancora in atto a causa del Covid-19.
«A mio giudizio rischia di essere inopportuno e ingiusto l’isolamento che molte persone anziane sono costrette ad attraversare. Ci sono anziane e anziani che stanno perdendo il senso della dimensione spazio-temporale. L’elemento umano e affettivo rappresenta un presupposto essenziale nei processi di guarigione o di sereno accompagnamento al fine vita», sottolinea Pastorino.
Proprio in queste ore l’Unità Operativa di Igiene dell’Ospedale Policlinico San Martino, diretta dal professor Giancarlo Icardi, ha isolato per la prima volta in Liguria, la variante Kraken.
La variante è stata identificata su due pazienti: una donna di 34 anni, residente alla Spezia e una di 67 anni, residente a Chiavari. Entrambe le pazienti risultano in buone condizioni di salute presso le rispettive abitazioni.
La scorsa settimana Pastorino aveva scritto ai direttori generali delle Asl, Galliera, San Martino, all’assessore Angelo Gratarola e al direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi per chiedere di essere messo a conoscenza delle modalità e delle fasce orarie di visita dei parenti nelle varie strutture e di ritornare agli orari e alle modalità di visita precedenti all’inizio della pandemia.
«Saremo soggetti ad altre varianti di Covid – continua Pastorino – ma è certo che le limitazioni presenti oggi non possono più riguardare gli ospedali. Anche stamattina ho chiesto direttamente la riapertura alle visite delle strutture sanitarie pur mantenendo condizioni di sicurezza (obbligo di mascherine, guanti ecc.). Si è deciso di non imporre l’obbligo delle mascherine su bus, treni, per gli spettacoli teatrali. Questa misura, appare evidente, come sia inopportuna all’interno delle strutture sanitarie ma un conto è stabilire misure di sicurezza per limitare il contagio, un altro è isolare persone anziane e limitare il regolare afflusso di parenti a sostegno dei loro cari nelle strutture ospedaliere. Tutto questo non è più accettabile».