Ieri pomeriggio gli attivisti di Legambiente e Fiab hanno organizzato un flash mob presso la centralina Arpal di San Martino per protestare contro l’inquinamento che è stato registrato nel 2022: secondo i dati registrati da Arpal l’indicatore medio annuo del biossido di azoto è stato pari a 54 μg/m³ contro un valore limite di 40 μg/m³.
Gli attivisti hanno dispiegato uno striscione davanti alla centralina con su scritto: “Ci siamo rotti i polmoni no allo smog”.
Dall’anteprima dei dati 2022 di Arpal, secondo Legambiente, emerge che l’agglomerato di Genova rientra fra le aree italiane inserite nella procedura di infrazione europea per lo sforamento del biossido di azoto, fuori dai limiti fin dal 2010.
Gli attivisti spiegano le conseguenze alla salute umana del biossido di azoto riprendendo il ministero della Salute: «può provocare irritazione oculare, nasale o a carico della gola e tosse. Alterazioni della funzionalità respiratoria si possono verificare in soggetti sensibili, quali bambini, persone asmatiche o affette da bronchite cronica».
«Di malattie respiratorie non ne abbiamo proprio bisogno in questo periodo di pandemia Covid ancora presente − ha dichiarato Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria −. Ricordiamo peraltro che per rispettare i parametri dell’Unione europea per il 2030 gli attuali valori del biossido d’azoto dovranno essere abbattuti del 34%. Abbiamo scelto la centralina di Corso Europa per il nostro blitz perché i dati che fa emergere sono fortemente indicativi del degrado da traffico urbano che regna nella nostra città».
Romolo Solari, presidente di Fiab Genova aggiunge: «Non rompeteci i polmoni è la frase che rivolgiamo a tutti coloro che chiedono il rinvio dell’ordinanza di divieto di circolazione degli Euro 1 benzina ed Euro 3 diesel a partire dal prossimo 1° marzo decisa dalla giunta comunale che ora tentenna e pensa a delle deroghe. La salute pubblica non può più aspettare».