Si è conclusa la riunione in Ansaldo Energia alla quale erano presenti l’amministratore delegato Giuseppe Marino, i vertici aziendali e i rappresentanti sindacali di Fim, Fiom, Uilm nel corso della quale l’a.d. ha rese note le motivazioni alla base delle sue dimissioni.
Per domattina è stata fissata l’assemblea del personale durante la quale saranno decise eventuali iniziative di mobilitazione.
«La decisione arriva in un momento cruciale e di grande difficoltà − commenta Federico Grondona, rsu Fiom Cgil Ansaldo Energia −. Le lotte, gli scioperi e le manifestazioni dei mesi scorsi hanno sostenuto la necessità di un intervento che potesse rilanciare l’azienda. Le dimissioni di Marino non sono un bel segnale e gettano più di una ombra sulla ricapitalizzazione, passaggio obbligato per poter garantire lo sviluppo futuro di Ansaldo».
La Fiom chiede, entro la giornata odierna, un documento ufficiale che fissi, massimo entro il mese di marzo, la certezza della ricapitalizzazione.
Sulla stessa posizione Andrea Capogreco, rsu Fim Cisl di Ansaldo Energia che dichiara: «Abbiamo parlato con Marino per avere finalmente certezze sulla ricapitalizzazione, vogliamo una data precisa perché è finito il tempo delle promesse. Ansaldo Energia è un patrimonio di tutta la Liguria ma anche dell’intero paese, a questo punto CdP deve passare ai fatti concreti e la ricapitalizzazione è un passaggio determinante per costruire un piano serio che rilanci l’azienda. Altrimenti saremo pronti a mobilitarci».