Consumiamo, nel mondo, 370 milioni di tonnellate di plastica l’anno, 150 milioni di ammoniaca, 1,8 miliardi di tonnellate di acciaio e 4,5 miliardi di tonnellate di cemento. Su plastica, ammoniaca, cemento e acciaio si regge l’economia globale. Tutti e quattro questi prodotti dipendono da combustibili fossili e, al momento non abbiamo alternative in grado di sostituirle. Eppure governi e associazioni sottoscrivono impegni per la transizione energetica. Sono programmi realistici?
“Come funziona davvero il mondo” di Vaclav Smil (Einaudi) affronta i problemi posti da questa sfida epocale, mostrando non solo l’entità e le caratteristiche di ogni singolo settore ma la sua interconnessione con gli altri. La soluzione di un problema può aprirne di nuovi. La revisione di un ingranaggio richiede la conoscenza di quella macchina su cui si fonda la nostra vita quotidiana.
Un approccio interdisciplinare quello di Vaclav Smil che mette in guardia dagli slogan e dalle semplificazioni ma non è un invito alla passività di fronte all’emergenza ambientale, che si può risolvere soltanto attraverso la ricerca scientifica e un impegno politico basato sulla conoscenza della realtà dei fatti e non determinato dalle spinte emotive.