Il cda della Sampdoria replica alla nota di Edoardo Garrone che li accusava di aver condannato al fallimento la proposta di acquisto da parte di Merlyn Partner.
Marco Lanna, Alberto Bosco, Antonio Romei e Gianni Panconi ritengono di essere stati ingiustamente rimproverati.
“Posto che il bene della Sampdoria viene prima di qualsiasi cosa − si legge nella nota pubblicata sul sito della Società blucerchiata − accogliamo positivamente la disponibilità di Edoardo Garrone, il quale mai ha smesso di seguire le vicende societarie del club, a far parte di progetti seri, sostenibili e ideati solo per il bene della Sampdoria, nell’ambito di un’iniziativa di primari investitori che sia compatibile con l’attuale scenario. In relazione alla proposta avanzata da Merlyn Partner, ci permettiamo di segnalare come l’unica richiesta di competenza del cda era quella di azzerare il capitale sociale della Sampdoria, per poi consentire a Merlyn di procedere alla ricostituzione del capitale stesso sul presupposto (mai verificato) che le banche creditrici della società accettassero di ristrutturare il loro credito nei termini proposti da Merlyn Partner e che l’azionista di maggioranza deliberasse in sede assembleare la successiva ricostituzione dello stesso“.
Il cda sottolinea che, come rappresentato nella relazione agli azionisti (inviata anche a Metis Sporting sarl, società controllata da Merlyn Partner, in vista dell’Assemblea del 5 gennaio scorso), non si è acceduto a tale richiesta in quanto non sussistevano i presupposti richiesti dalla legge per l’azzeramento del capitale sociale, circostanza confermata da primari consulenti legali che assistono la società. Oltretutto, se il cda avesse dato seguito alla richiesta del fondo Merlyn, in difetto di un previo accordo con l’azionista e con le banche in merito alle condizioni proposte dal fondo, il consiglio avrebbe messo a serio rischio il club. Viene ricordato a tal riguardo come l’approvazione delle operazioni sul capitale sia di responsabilità e competenza esclusiva degli azionisti e non degli amministratori (che possono solo proporle).
“Il consiglio, dal primo giorno che si è insediato, ha operato e continua a operare per assicurare la prosecuzione dell’attività del club e lo sta facendo in unità di intenti e – come vogliamo ribadire a scanso di possibili equivoci – in assoluta autonomia, indipendenza e solitudine garantendo la vita sportiva ed economica della società tra difficoltà che evidentemente all’esterno non vengono riconosciute tali, ma che, possiamo assicurare, hanno avuto necessità di grande abnegazione e competenza. Siamo altresì certi che la preoccupazione del cda e quella di Edoardo Garrone abbiano identica matrice e contenuto. Tuttavia, se soli dobbiamo continuare a operare, chiediamo almeno di non ricevere accuse completamente destituite di fondamento, ribadendo che i confronti e gli approfondimenti sulla situazione del club non devono trovare nei comunicati il luogo a ciò deputato, specie quando vi è un primario advisor, Banca Lazard, nominato dal trustee, che ha proprio il compito di agevolare il passaggio di proprietà del club e con il quale siamo certi si possano valutare le opportunità di supporto ai dialoghi ancora oggi presenti con possibili investitori di primario livello”.