Igor Magni è stato rieletto segretario generale della Camera del Lavoro Metropolitana di Genova.
La riconferma è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri dall’assemblea generale, riunitasi in occasione dell’VIII Congresso metropolitano.
Magni era stato eletto una prima volta nell’ottobre 2018, carica che oggi, alla presenza del segretario nazionale Emilio Miceli e del segretario generale Cgil Liguria Maurizio Calà gli viene rinnovata.
Igor Magni, classe 1971, è sposato e ha un figlio. Nel 1997 entra in Coop Liguria. Dal 2005 è delegato sindacale per la Filcams; successivamente entra nel direttivo provinciale della categoria e dal 2006 viene incaricato di seguire il fondo previdenziale Previcooper.
Il distacco sindacale arriva nell’aprile 2007 per seguire a livello provinciale la grande distribuzione cooperativa e le sue varie realtà, Coop Consorzio nordovest, Coop super, Coop Iper, librerie puntoCoop e partecipando per queste – come rappresentante regionale Filcams – alle trattative nazionali e nei rispettivi coordinamenti.
Nel 2009 entra in segreteria passando all’organizzazione e dedica parte del suo tempo al radicamento Filcams sul territorio e sui luoghi di lavoro. Dal 2009 è anche componente dell’ente bilaterale del commercio e del direttivo provinciale della Cgil confederale.
Nel 2013 il comitato direttivo Filcams lo elegge segretario generale di Genova e Magni subentra alla guida di una categoria fortemente in espansione che raggruppa i lavoratori del commercio, alberghi mense e servizi, incarico che gli viene rinnovato con l’elezione del 2014.
Nel 2016 la Confederazione lo elegge, attraverso l’assemblea generale, nella segreteria regionale e gli affida diverse deleghe tra le quali la difficile gestione dei temi socio sanitari liguri, incarico che lascia nel 2018 per diventare segretario generale della Camera del Lavoro Metropolitana di Genova e che oggi gli viene riconfermato.
A conclusione del Congresso Magni ha sottolineato la necessità di mobilitazione: «Serve continuare la mobilitazione a livello locale e nazionale. Senza risposte da chi ci governa, servirà aumentare la nostra azione intensificandola in ogni posto di lavoro rivendicando aumenti salariali e nuove regole contro la precarietà. Serve rivedere i modelli e la durata dei contratti. Se la città vuole crescere, come noi vogliamo, servono investimenti senza sprecare l’occasione del Pnrr e lavorare per favorire la ricostruzione del tessuto industriale e manifatturiero della città. È di straordinaria importanza mettere al centro di una vertenza territoriale il tema della sanità che rischia di diventare esplosiva e di non poter più garantire il diritto universale alla salute e che mette alle corde i lavoratori del settore».