Secondo il report di fine anno dell’Istat relativo ai prodotti agroalimentari di qualità Dop, Igp e Stg nel 2021 gli operatori certificati del cibo sono oltre 86.000 in tutta Italia, in lieve aumento rispetto al 2020.
A livello territoriale l’Emilia-Romagna è la regione con il maggior numero di riconoscimenti Dop e Igp, seguita dal Veneto, dalla Sicilia e dalla Lombardia. Per quanto riguarda le certificazioni si conferma la predominanza del settore degli ortofrutticoli e cereali che, di fatto, rimane quello con il maggior numero di riconoscimenti: nel 2021 si attestano a 118, di cui 38 Dop e 80 Igp. Segue il settore dei formaggi con 56 prodotti e l’Olio extravergine di Oliva con 49 prodotti.
Nel 2021 a livello nazionale si registra rispetto al 2020 un aumento degli operatori soprattutto tra i produttori (+1,9%), i trasformatori restano invece pressoché stazionari (+0,2%).
In Liguria i produttori agroalimentari sono aumentati del 2,9%, passando da 1.075 nel 2020 a 1.106 nel 2021. Anche i trasformatori sono in crescita da 157 del 2020 a 161 del 2021 (+2,5%) e, in particolare, gli impianti di trasformazione sono aumentati di 66 unità: sono passati da 228 a 294, con un incremento del +28,9%, il maggiore tra le regioni italiane. Positivo anche il saldo degli operatori: in Liguria nel 2021 erano attivi 1.192, 32 in più dell’anno precedente (+2,8%).
Il forte legame tra il territorio di origine e i prodotti agroalimentari di qualità certificati dall’Unione europea si traduce nella tipicità e specializzazione del territorio stesso oltre che nella sua valorizzazione in determinati settori.
La Liguria è caratterizzata da una forte specializzazione olivicola-olearia con una quota di produttori del settore pari al 94,3%. In Sardegna è presente soprattutto una tradizione lattiero casearia, con il 66,7% dei produttori che operano in questo settore e gestiscono il 67,2% degli allevamenti certificati della regione. Analogo discorso vale per la Valle D’Aosta, dove tutti i produttori sono attivi nel settore dei formaggi, che vede in Lombardia una quota del 66% e in Emilia Romagna del 52,5%. In Trentino Alto-Adige quasi il 90% dei produttori lavora nel settore ortofrutticolo al quale è dedicata quasi tutta la superficie certificata nella regione.
Nel confronto con l’anno precedente, il settore olivicolo oleario segna una crescita del 2,9% sia in termini di produttori che, più in generale, di operatori. I trasformatori (nel ruolo di molitori e/o imbottigliatori) aumentano del 3,4%, mentre gli impianti segnano una crescita del 5,3%: in media ciascun trasformatore gestisce 1,5 impianti.
Considerata la lunga tradizione geografica di alcuni territori specializzati nella coltivazione dell’olivo e nella produzione olearia, la Toscana si conferma, anche nel 2021, la regione con il maggior numero di operatori presenti nel settore (42%), seguita dalla Puglia (16,3%), dalla Sicilia (15,6%), dall’Umbria e dalla Liguria. La nostra regione conta 1.043 produttori, 113 trasformatori (che operano come molitori e imbottigliatori gestendo 225 impianti) e 1.093 operatori.
Minima la presenza ligure negli altri settori: nelle carni fresche Dop e Igp la Liguria conta 17 imprese di trasformazione che gestiscono 33 impianti, nel settore dei formaggi certificati risulta attiva una sola impresa di trasformazione, mentre nel settore ortofrutticolo e dei cereali Dop e Igp risultano operativi 57 produttori, 11 imprese di trasformazione e 57 operatori.