“Il passaggio di Carige, banca per eccellenza del territorio ligure, in Bper è stato giustamente accolto come un cambiamento importante nella storia recente della nostra regione. Tuttavia, all’attenzione mediatica scatenata dal passaggio non sembra essere corrisposta altrettanta attenzione verso le migliaia di clienti lasciati in grande difficoltà in questi giorni”. È quanto si legge in una nota diffusa da Uilca Liguria.
“Basta fare un giro per le filiali genovesi e liguri per constatare i disservizi di queste settimane, a cui ora si aggiunge il periodo natalizio, che per antonomasia richiede un notevole surplus di movimenti bancari – commenta nella nota Emanuele Guastavino, presidente dell’Associazione per la difesa e l’Orientamento dei Consumatori (Adoc) – Le parti in causa, nonostante la nostra disponibilità, hanno deciso di non coinvolgerci per tutelare i consumatori in questa fase critica, e oggi le segnalazioni che ci arrivano ci lasciano amarezza e preoccupazione. Ovviamente siamo sempre aperti a essere convocati a un tavolo per la gestione di questa fase”.
Anche la Uilca Liguria si è espressa sulla situazione. Silvio Trucco, segretario generale Uilca Liguria e Mauro Corte, coordinatore nazionale Gruppo Banca Carige, nella nota coniugra commentano: “In relazione alla fusione per incorporazione di Carige in Bper segnaliamo come la data scelta per il conversion week end non sia stata felice. Fare un’operazione di questo tipo il giorno primo dell’accredito delle pensioni con le tredicesime, in periodo prenatalizio, sotto scadenza Imu ha sicuramente influito negativamente amplificando le problematiche che un percorso di questo tipo inevitabilmente comporta. Il valore aggiunto è stato offerto sicuramente dai colleghi che con ammirabile spirito di dedizione al proprio lavoro hanno saputo farsi carico di tutte le richieste e hanno comunque restituito ai clienti l’immagine di una banca attenta alle loro esigenze pur nella difficoltà del momento. Come sindacato non possiamo che confermare ulteriormente quanto chiediamo da anni, stavolta se possibile con la forza che ci viene riconosciuta dall’evidenza. Servono assunzioni! Servono adesso e in numero congruo perché Carige era una banca con un elevato accesso di clientela privata di tipo tradizionale e senza un adeguato numero di colleghi presenti nelle filiali i problemi non potranno che continuare”.