Persiste nei mercati finanziari il timore di nuove strette monetarie da parte delle banche centrali che potrebbero rallentare l’economia e le borse europee hanno chiuso in ribasso. Milano segna -0,10%, Parigi -0,41%, Londra -0,43%, Francoforte -0,59%, Madrid -0,71%. In contrazione lo spread Btp/Bund a 181 punti (variazione-2,66%, rendimento Btp 10 anni +3,60%, rendimento Bund 10 anni +1,78%).
A Piazza Affari il Ftse Mib ha limitato il calo grazie ai comparti pharma e utility, con Amplifon +2%, Hera +2,38%, Italgas +1,26% e Diasorin + 0,94%. Brillante anche Prysmian (+1,74%). In fondo al listino Saipem (-3,71%) e Tenaris (-2,17%). Fuori del listino principale boom di Brunello Cucinelli (+9,84%) grazie alla revisione al rialzo delle stime sul 2022. Ancora in rosso la Juventus (-3,52%), mentre si attende di capire quali potranno essere le conseguenze sportive delle vicende giudiziarie che hanno colpito il club bianconero.
Sul mercato valutario, l’euro è a 1,0496 dollari da 1,0521 ieri alla chiusura dei mercati continentali. Euro/yen a 143,47 (143,58), dollaro/yen a 136,73 (136,48).
Debole il petrolio, che resta sui minimi da quasi un anno, nonostante il calo superiore alle attese delle riserve Usa: il Wti per gennaio viene trattato a 72,45 dollari al barile (-2,42%), il Brent febbraio a 77,84 dollari (-1,9%). Gas naturale in rialzo: +7% a 148 euro al megawattora ad Amsterdam.