Ieri pomeriggio il gruppo Gie floricolo (Gruppo di interesse floricolo) di Cia Savona si è riunito nella sede albenganese per discutere le priorità della filiera e del settore florovivaistico.
All’ordine del giorno la proposta di copertura assicurativa contro i danni atmosferici per colture floricole in pieno campo, con il contributo di Agea: relatore Guido Meini di Foedus Brokerage. Sono state presentate le agevolazioni previste in materia, alla luce dell’aumento dei danneggiamenti subiti dalle aziende per le ondate di maltempo e le conseguenze dei cambiamenti climatici, fermo restando, come già ribadito da Cia Savona, i necessari interventi di messa in sicurezza del territorio sotto il profilo idrogeologico e ogni azione propedeutica alla tutela del territorio.
Le norme sulle calamità ormai non intervengono direttamente nei risarcimenti ma rinviano i floricoltori alla stipula di contratti assicurativi, sui quali lo stato copre il 70% con il contributo dell’agenzia pagatrice Agea. In caso di eventi meteorologici calamitosi se il floricoltore non avrà provveduto ad assicurarsi non potrà richiedere i danni. Opportuno quindi approfondire le soluzioni più vantaggiose con il coordinamento del Gie Cia.
Successivamente è stato illustrato il progetto “Filiera ingauna piante aromatiche in vaso” e il progetto “Filiera 4.0 aroma di Riviera” sviluppati da Cersaa in coordinamento con le associazioni dei floricoltori e con la cooperativa L’Ortofrutticola. Giovanni Minuto ha aggiornato sulle possibilità di dare inizio operativo ai progetti di studio e ideazione di un nuovo brand realizzato con una strategia coordinata di valorizzazione del prodotto florovivaistico ingauno.
«Si tratta − ha dichiarato Mewes Jochen, presidente dei Gie floricoltori Cia Savona − di un importante processo di innovazione delle eccellenze floricole presenti nel nostro territorio, grazie alla ricerca e alle tecnologie: la sicurezza alimentare, la sostenibilità ambientale e la tracciabilità dei prodotti sono caratteristiche che daranno un valore aggiunto alle piante in vaso ingaune in termini di competitività sui mercati internazionali».
«Un modello di agricoltura 4.0 − ha commentato il direttore Cia Osvaldo Geddo − applicata alle realtà locali in un contesto green nel quale piante ornamentali, aromatiche, produzioni floricole saranno parte essenziale della stessa transizione ecologica».
Infine spazio all’Associazione Florovivaisti italiani, impegnata sul fronte delle richieste nei confronti del governo per la nuova legge di bilancio, oltre alle misure di sostegno stanziate per il comparto sul fronte del caro-energia: è stato approvato, infatti, il decreto per gli aiuti ai serricoltori e florovivaisti e occorre renderlo “spendibile” al più presto.
Il presidente Aldo Alberto dell’Associazione, anche membro del gruppo piante e fiori in Copa-Cogeca organismo comunitario, ha illustrato anche gli sviluppi in parlamento della legge nazionale sul florovivaismo che riconoscerà l’importanza del settore all’interno delle filiere agricole nazionali.
Resta forte il pressing per una semplificazione e snellimento procedurale su bandi, contributi e possibilità di finanziamento: “Indispensabili tempistiche più rapide in modo che gli aiuti siano tempestivi e riescano ad agevolare gli investimenti per la stagione alle porte” il messaggio conclusivo dell’incontro.